Che settimane, signora mia: non si fa in tempo a smettere di ridere

Benevento. Pensieri in libertà

che settimane signora mia non si fa in tempo a smettere di ridere
Benevento.  

Che settimane, signora mia. Non si fa in tempo a smetterla di ridere ed ecco che un nuovo caso si profila all'orizzonte, travolgendo i comportamenti di chi ha una funzione pubblica. Non è la prima volta, e non sarà l'ultima, in un Paese in cui l'amichettismo ed il familismo sono una costante. Cambiano i colori, non le abitudini, in un gioco delle parti che fa sì che quelli che gridavano come ossessi ora si ritrovino sul 'banco degli imputati'.

In Italia è impossibile fare la rivoluzione perchè ci conosciamo tutti, recita un aforisma attribuito a Leo Longanesi. Magari non proprio tutti, perchè poi il cerchio si stringe, e di molto, quando in ballo ci sono nomine, incarichi e consulenze. E ciò che conta davvero è la fedeltà, cieca o quasi, che viene pretesa dai beneficiari. Che, a loro volta, sanno perfettamente come ricambiare, offrendosi, petto in fuori, in caso di necessità. Basta dare un'occhiata ai giornali per rendersene conto: l'ex presidente della Liguria, Toti, chiede di patteggiare ma, a scorrere i titoli di carta, delle tv e della rete, sembra che l'abbia già fatto, e che non importi un fico secco del Gip che potrà avallare l'accordo tra Pm e difesa oppure respingerlo perchè, magari, la pena concordata non è ritenuta congrua.

Quisquiglie, signora mia che mi guardi con imbarazzo e pensi che stia delirando. E che dire della richiesta di condanna avanzata nei confronti del ministro Salvini? La contraerea mediatica era già pronta, attendeva solo la conclusione della requisitoria del Pm per entrare in azione. La grancassa è stata fortissima, che spettacolo leggere ed ascoltare di conflitti tra potere esecutivo e giudiziario, di processi politici, di revanscismo patriottico, di autoinvestiture come difensori dei confini, e, poi, sul versante avversario, riflessioni di segno completamente opposto.

Il tutto amplificato dai social e dalle rispettive tifoserie, come se ci fosse già stata una sentenza che non è ancora stata scritta. Facile immaginare che, in caso di condanna, oltre al complotto, saranno evocate le toghe rosse e, in presenza di una decisione assolutoria, quelle nere. O no? E a Benevento che succede? Sembra che il centrodestra si stia interrogando sull'eventualità (rischio, possibilità?) che Mastella torni con loro.

Che settimane, signora mia.

(foto di repertorio)