Da quando aveva perso la moglie, Annibale aveva lasciato Roma, dove aveva sempre vissuto, ed era tornato a Pannarano, nell'abitazione di famiglia in via Piano, all'ingresso del paese. E' lì che lui, un pensionato, avrebbe voluto trascorrere gli anni che gli erano rimasti. Certo non immaginava che il ritorno alle radici potesse coincidere con la tragica fine della sua esistenza. Spezzata da una mano, quella del fratello Benito, di qualche anno più giovane, che si è allungata su di lui in maniera efferata. Un tipo particolare, Benito, 59 anni, che divideva l'abitazione con Annibale.
Il dramma, anticipato da Ottopagine si è consumato nella tarda serata di ieri. Secondo una prima ricostruzione, i due fratelli avrebbero litigato, anche sul balcone. Sembra che non fosse la prima volta, la scena non è passata inosservata agli occhi dei vicini. Tutto sembrava però rientrato ma, purtroppo, non era così. Perchè Benito avrebbe impugnato un coltello ed avrebbe colpito Annibale alla gola, squarciandogliela, al punto, a quanto pare, di recidergli la testa. Un gesto terribile, agghiacciante.
Inutile ogni soccorso per il malcapitato, via Piano è stata invasa in poci minuti dalle ambulanze, dalle auto dei carabinieri e dai vigili del fuoco, questi ultimi intervenuti perchè pare che Benito si fosse barricato nell'appartamento. Il medico legale Emilio D'Oro ha proceduto al sopralluogo su incarico del sostituto procuratore Marilia Capitanio, accorsa sul posto, la salma è stata trasferita presso l'obitorio del San Pio, mentre Benito, dopo essere stato fermato, è stato condotto in caserma,dove,presenti il Pm e l'avvocato Benedetta Masone,difensore di ufficio, avrebbe ammesso di essere l'autore del delitto.
Un dramma allucinante, in una afosa serata di luglio, con particolari raccapriccianti che, se confermati, farebbero venire alla mente uno di quei film del genere pulp.