Materiale preso da torrente e usato per costruire capannoni: scatta il sequestro

Intervento della forestale a Sassinoro a carico committente dei lavori e titolare di una ditta

materiale preso da torrente e usato per costruire capannoni scatta il sequestro
Sassinoro.  

Due camion, altrettanti ecavatori ed un'area di oltre 10mila metri quadri alla località Pianelle di Sassinoro. E' il 'bottino' del sequestro operato dai carabinieri forestali di Pontelandolfo, e convalidato dal gip Vincenzo Landolfi, a carico di due persone: un 46enne residente a Bojano ed un 68enne di Morcone, rispettivamente committente dei lavori, e titolare dell'impresa che li sta eseguendo, per la realizzazione di tre capannoni da adibire ad allevamento avicolo.

Difesi dagli avvocati Antonio Leone e Domenico Russo, sono chiamati in causa da una inchiesta nella quale compaiono anche due autisti dei mezzi, che ipotizza, a vario titolo, il furto aggravato ai danni delo Stato, la ricettazione, il danneggiamento delle bellezze naturali e l'intervento su beni paesaggistici senza autorizzazione.

Ipotesi di reato contestate quando i militari avevano scoperto il prelievo di materiale dall'alveo del torrente Sassinora – al confine tra Morcone e Sassinoro- che, dopo essere stato caricato sui camion della ditta del 46enne, veniva trasportato presso un vicino cantiere nel quale si stanno costruendo, come detto, alcuni capannoni su incarico del 68enne.

E ancora: i forestali, ma di San Bartolomeo in Galdo, hanno poi sequestrato uno scarico, senza autorizzazione, che da una ditta di lavorazione di materiali inerti riversava le acque utilizzate per la stessa lavorazione in un rivolo naturale che si immette nel fiume Fortore.