Soldi presi con bancomat rubato ad un anziano: un'assoluzione e una condanna

Apice. Minacciano una condomina, “la canna fumaria non la monti”: assolti

soldi presi con bancomat rubato ad un anziano un assoluzione e una condanna

Foiano. Accusata di furto d'acqua per 6500 euro, assolta

Benevento.  

 

Un'assoluzione ed una condanna sono state stabilite dal giudice Sergio Pezza al termine del processo a carico di due delle tre persone di Telese – l'altra è stata giudicata con rito abbreviato – rimaste coinvolte a vario titolo in un'indagine dei carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita sul furto del quale era rimasto vittima nel novembre 2019 un anziano di Amorosi, dalla cui auto, dopo averne forzato la portiera, era stato trafugato il borsello contenente il portafoglio e la carta bancomat con un foglio riportante il relativo codice Pin.

La carta sarebbe poi stata utilizzata per prelevare denaro contante presso diversi sportelli di istituti di credito siti ad Amorosi e Telese Terme e per effettuare acquisti in esercizi commerciali a San Salvatore Telesino, per un importo complessivo di 1500 euro. L'assoluzione, per non aver commesso il fatto, è scattata per Salvatore Barbetta (avvocato Antonio Leone), 30 anni, mentre 3 anni e 4 mesi sono stati inflitti a Giuseppe De Rosa (avvocato Massimiliano De Matteo), 26 anni.

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Minacciano una condomina, “la canna fumaria non la monti”: assolti

Erano accusati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, sono stati assolti perchè il fatto non sussiste. Così il giudice Pezza nei confronti di due coniugi di Apice, difesi dall'avvocato Fabio Russo, chiamati in causa per un episodio accaduto nel giugno del 2019. Quando, sostenevano gli inquirenti, avrebbero impedito agli operai di montare sul tetto condominiale la canna fumaria in un appartamento dell'Iacp, minacciando l'affittuaria. “Tu la canna non la monti più... Qui non comandi nulla, è meglio che gli operai se ne vadano”, avrebbero detto alla malcapitata.

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Accusata di furto d'acqua per 6500 euro, assolta

Non ha commesso il fatto. E' la formula con la quale è stata assolta una 68enne di Floiano Valfortore, difesa dall'avvocato Marianna Corbo, accusata di furto d'acqua ai danni della Gesesa dal 13 ottobre del 2015 al 13 ottobre del 2020. Secondo gli inquirenti, lo avrebbe fatto attraverso un tubo flessibile con rubinetto che fuoriusciva dal tombino idrico della ditta e alimentava un serbatoio di accumulo distante 15 metri dal terreno agricolo di sua proprietà, privo di un misuratore di controllo e collegato alla rete idrica principale. In questo modo si sarebbe impossessato dell'acqua per un importo complessivo di 6500 euro.