E' accusato di aver violato il divieto di avvicinamento alla ex moglie ed alla figlia, ed ai luoghi che frequentano, restando ad almeno 500 metri di distanza da loro, che gli era stato applicato nel luglio dello scorso anno. Da una panchina guardava i vetri dell'abitazione della donna, chissa se profferendo o meno parola, il 59enne di Benevento arrestato dalla Volante.
E' accaduto intorno alla mezzanotte, quando la coniuge ha segnalato la presenza dell'uomo. Una volta sul posto, gli agenti hanno rinvenuto il 59enne seduto su una panca evidentemente troppo vicina alla casa delle parti offese. Condotto in Questura, è stato dichiarato in arresto e, su disposizione del pm Maria Gabriella Di Lauro, sottoposto ai domiciliari. E' difeso dall'avvocato Antonio Leone. Oggi pomeriggio, lo stesso Pm ne ha poi ordinato l'immediata liberazione.
Il divieto di avvicinamento, come si ricorderà, era stato disposto dal gip Loredana Camerlengo per una ipotesi di maltrattamenti in famiglia, contestata in una indagine della Squadra mobile che aveva avuto come punto di partenza un rapporto che, a dire della moglie, sarebbe diventato complicato, dopo alcuni di matrimonio, per le condotte aggressive e violente del marito, poi estese anche nei confronti della figlia.
Lei aveva riferito di aver taciuto e subito a lungo per paura, poi, una volta che la ragazza era diventata maggiorenne, aveva deciso di raccontare quanto succedeva da tempo e di separarsi. Una scelta che lui non avrebbe accettato, alla quale avrebbe reagito con comportamenti e messaggi di stampo minaccioso. Avrebbe sfondato la porta dell'abitazione in cui lei si era trasferita, in un'altra occasione avrebbe 'invitato' la figlia a sbloccare il telefono della mamma. “Guarda che se vuole la guerra io faccio la guerra... mi state mettendo in condizione di diventare cattivo... se mi togliete tutto, tolgo pure io a voi”, le avrebbe detto.
