E' stato assolto perchè il fatto non sussiste. E' la sentenza del Tribunale (presidente Rotili,a latere Monaco e Nuzzo), che accolto in pieno le argomentazioni della difesa, al termine dle processo a carico del notaio Vito Antonio Sangiuolo, 71 anni, di Benevento, accusato di omissione in atti di ufficio.
L'imputazione era relativa a fatti che andavano dal 12 febbraio del 2010 al 20 ottobre del 2015: un arco temporale nel corso del quale Sangiuolo, come professionista delegato, fino a quando nel novembre del 2015 era stato revocato, alle operazioni di vendita in due procedure esecutive immobiliari, avrebbe “indebitamente rifiutato”, secondo la Procura, di compiere un atto del suo ufficio: la trascrizione del decreto di trasferimento del 12 gennaio del 2010, emesso dal giudice dell'esecuzione Michele Cuoco.
Un atto che non avrebbe compiuto entro il termine di 15 giorni fissato nel successivo provvedimento firmato dal giudice Serena Berruti, che gli era stato comunicato a mezzo Pec dal professionista delegato nominato al suo posto.
Questa mattina la discussione: il pm Giulio Barbato aveva chiesto l'assoluzione perchè il fatto non costituisce reato, gli avvocati Giovanni Esposito Fariello ed Alessia Mancini avevano insistito, dopo aver sottolineato l'infondatezza degli addebiti, l'assoluzione del loro assistito perchè il fatto non sussiste, così come poi disposto dal collegio giudicante.