Stato di agitazione. Lo ha proclamato il Consiglio dellìOrdine degli avvocati, presieduto da Stefania Pavone, sul caso della collega Natascia Pastore, per il quale la Camera penale ha indetto l'astensione dalle udienze dal 9 all'11 maggio.
"All’esito dei doverosi approfondimenti svolti attraverso l’audizione dell’Avvocata Natascia Pastore – con acquisizione di connessa documentazione a sostegno – innanzi al Consiglio ad hoc convocato nella seduta del 02.05.2023, si è appreso che la Collega Pastore, formulava legittima e rituale richiesta documentale alla Polizia di Stato – Compartimento Polizia Ferroviaria per la Campania – Posto Polfer di Benevento, quale difensore di imputato in procedimento penale RGNR 1192/2019, pendente innanzi al Tribunale di Benevento, nella persona della dott.ssa Simonetta Rotili".
La richiesa "rimaneva priva di riscontro; prima che si celebrasse la prima udienza dibattimentale nel procedimento che la vedeva impegnata quale difensore di fiducia dell’imputato nel cui interesse era stata formulata la richiesta, l’Avv. Pastore riceveva invito formale a rendere dichiarazioni, in qualità di persona informata sui fatti, nell’ambito di diverso procedimento penale, iscritto al n. R.G.N.R. 6398/2022 mod. 44, P.M. dott. Barbato; all’incombente istruttorio il P.M. procedente delegava la Polizia Giudiziaria e non presenziava, come prassi e garbo istituzionale avrebbero, a nostro avviso, richiesto, trattandosi dell’audizione di un Avvocato;
il difensore, preso atto del motivo della convocazione, ritenuto che l’oggetto delle informazioni afferiva ai motivi per i quali aveva effettuato la richiesta di accesso agli atti, che la Polfer non aveva reso ostensibile e che atteneva alla propria attività difensiva svolta nell’ambito di diverso procedimento penale, si avvaleva del segreto professionale, ai sensi dell’art. 200 c.p.p.; il detto esercizio non veniva contestato".
La convocazione a s.i.t. di un difensore - sostiene il Consiglio -, "impegnato in attività investigativa come consentito dal codice di rito, su fatti e circostanze inerenti la medesima attività (come chiarito e motivato dall’avvocato Pastore) costituisce uso a dir poco inusuale del pur legittimo potere del Pm di sentire persone informate sui fatti; il Pubblico Ministero non ha ritenuto di dover sentire personalmente l’Avv. Natascia Pastore, concretando comportamento svilente per la funzione del Difensore e generando sospetto di ingerenza nell’attività del medesimo con possibile limitazione del diritto di difesa, cui prontamente la Collega ha resistito, così come il Codice di rito e le norme deontologiche le imponevano, opponendo il segreto professionale; i rapporti tra le parti del processo devono essere improntati alla dignità e al rispetto quali si convengono alle reciproche funzioni che non possono essere graduate, devono essere reciprocamente riconosciute e in nessun caso la dignità della Toga può essere svilita con atteggiamenti poco rispettosi del ministero del difensore".
Il Consiglio, "nell’esprimere solidarietà all’Avv. Natascia Pastore per quanto accaduto; nel fortemente stigmatizzare l’accaduto e tutti i comportamenti non rispettosi del ruolo dell’Avvocato come il più volte segnalato mancato ricevimento dei difensori da parte dei Sostituti, fatte salve le iniziative assunte dalla Camera Penale, in attesa di chiarimenti in merito alle criticità evidenziate", ha proclamato lo stato di agitazione.