Meno di due mesi fa era stato arrestato dalla Mobile, ma dopo la convalida il gip Pietro Vinetti aveva disposto per lui il divieto di avvicinamento alla parte offesa, autorizzandolo a recarsi al lavoro. Una misura che avrebbe violato, con condotte che gli sono ora costate la custodia cautelare in carcere. E' stata applicata al 46enne di Benevento che a gennaio era finito agli onori delle cronache per stalking ai danni della moglie, dalla quale si sta separando.
Lo sviluppo della storia è legato ad un episodio, ma non solo, accaduto la sera dello scorso 10 marzo, quando la donna, dopo averlo notato nei pressi del negozio in cui lavora, aveva chiesto l'intervento della polizia. Una volta sul posto, gli agenti avevano notato un uomo che, incappucciato, aveva cercato di nascondersi, inutilmente, dietro ad un cancello.
Nel mirino, inoltre, anche i comportamenti che l'indagato, difeso dagli avvocati Benedetta Masone e Luigi Guarino, avrebbe mantenuto nei giorni precedenti, con telefonate notturne alla coniuge – è assistita dall'avvocato Davide D'Andrea – e foto inviate ad un familiare, ritraenti un bidone della spazzatura, una mimosa e l'organo genitale maschile.
Lei, infine, aveva raccontato di essere stata minacciata all'uscita dalla chiesa, mentre un suo collega di lavoro l'avrebbe visto vicino all'attività commerciale. Un quadro che ha indotto il Pm a chiedere ed ottenere l'aggravamento della misura nei confronti del 46enne, trasferito presso la casa circondariale di contrada Capodimonte.
(foto di repertorio)