Se non ci saranno problemi, da domani i familiari potranno vegliare la sua salma. Quella di un uomo di 38 anni che ha perso la vita mentre coltivava la sua passione. A Lucio Grasso, di Castelpagano, piaceva la pesca. La sua esistenza si è interrotta per sempre nel lago dei cigni, a Ciorlano, in provincia di Caserta.
Sabato sera il suo corpo esanime era stato recuperato dalle acque che lo avevano inghiottito, oggi pomeriggio il medico legale Alessandro Feola ha proceduto all'autopsia su incarico del sostituto procuratore presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Gionata Fiore.
L'esame, per il quale la famiglia, rappresentata dall'avvocato Giulio Fragasso, non ha nominato alcun consulente, servirà a stabilire se Giulio sia finito in acqua, morendo per annegamento, perchè colpito da un improvviso malore, o per essersi sporto eccessivamente, restando vittima del freddo e dei vestiti pesanti che indossava.
Un dramma assurdo che ha suscitato una fortissima emozione nell'opinione pubblica, sul quale giovedì potrebbe essere scritta l'ultima pagina, con la celebrazione dei funerali. Un momento di cesura in una tragedia preceduta dalla speranza, mai abbandonata, che Lucio ce l'avesse fatta. Non è stato così, purtroppo.
In compagnia di due amici, il 38enne aveva raggiunto quell'invaso artificiale a bordo di un'auto con una roulotte. Uno di loro l'aveva visto alzarsi ed uscire nella notte per andare a verificare un'esca, entrambi, al risveglio, si erano accorti che non era tornato. Avevano dato l'allarme: il via a ore e giorni con il fiato sospeso per la sua sorte, fino al terribile epilogo.