Tormenta l'ex moglie, si nasconde in giardino e ferma chiunque arrivi

Divieto di dimora a San Nicola Manfredi per un uomo già condannato in secondo grado

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Benevento.  

Otto mesi fa era stato condannato in appello a 3 anni e 6 mesi per maltrattamenti, stalking e lesioni ai danni dell'ex moglie, ora non può dimorare a San Nicola Manfredi. E' la misura applicata ad un uomo al quale sono state contestate una serie di condotte, ritenute di natura persecutoria, che avrebbe mantenuto nonostante avesse già subito un processo di primo grado.

Secondo gli inquirenti, avrebbe continuato a tormentare la donna, nascondendosi in giardino e chiedendo a chiunque perchè andasse a trovarla. Una situazione che la malcapitata, assistita dall'avvocato Viviana Olivieri, aveva denunciato ripetutamente.

Aveva fatto altrettanto già nel 2013, quando aveva raccontato il trattamento che le sarebbe stato riservato da lungo tempo. Un repertorio fatto di offese continue, minacce ed ingiurie; comportamenti che in un'occasione l'avevano costretta a far ricorso alle cure dei medici, che l'avevano giudicata guaribile in cinque giorni per le conseguenze di un pugno ricevuto al volto. Era il 27 novembre del 2013.

Nel marzo 2014 per il coniuge erano scattati l'allontanamento dalla casa familiare e, a distanza di un mese, il divieto di avvicinamento, entrambi chiesti dal sostituto procuratore Marilia Capitanio, titolare di un'inchiesta successivamente integrata da un ulteriore addebito, lo stalking, ravvisato nelle telefonate e negli inseguimenti della poverina.

A seguire, il processo di primo grado, concluso con l'assoluzione dall'accusa di stalking, perchè il fatto non sussiste, e la condanna, dopo la qualificazione dell'imputazione di maltrattamenti in quella di percosse, e riconosciuta la continuazione con il più grave reato di lesioni, ad 1 anno, pena sospesa. Una sentenza ribaltata in secondo grado, quando era stato ritenuto responsabile di tutti i reati e condannato, come detto, a 3 anni e 6 mesi. Una decisione che ad ottobre sarà vagliata dalla Cassazione.