Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell'avvocato Gino De Pietro sui recenti fatti di Voghera
"Ciò che è accaduto a Voghera, un tempo si sarebbe detto ridente cittadina lombarda, riguarda tutti noi, dovunque viviamo, perché è necessario sempre riflettere sulle basi della convivenza civile.
I carabinieri fermano un individuo che ha sparato pubblicamente ad un uomo causandone la morte. Un video dimostra che sulla scena del delitto costui, ancora con la pistola “fumante” in pugno, chiede ad un astante di confermare la sua versione secondo cui la vittima gli avrebbe sferrato un calcio. La versione non risulta confermata, mentre c’è un teste, la cui presenza è inequivocabilmente dimostrata da un video, che afferma che l’individuo avrebbe sparato volontariamente alla vittima dopo aver preso la mira.
I carabinieri fanno rapporto per omicidio volontario, il PM modifica la contestazione in eccesso colposo in legittima difesa, il GIP convalida l’arresto a tale titolo e conferma gli arresti domiciliari, all’esito di un interrogatorio piuttosto confuso e lacunoso.
L’individuo che ha sparato era un assessore del comune, che aveva l’usanza di girare armato e col colpo in canna, per sua stessa ammissione. La vittima, di origine marocchina, era una persona con problemi psichici, senza fissa dimora, noto alle autorità locali per un ricovero in ospedale e per i tentativi fatti dai parenti di farlo curare e di proteggerlo.
Ciononostante, l’autopsia, disposta in tutta fretta, è stata svolta senza la partecipazione dei parenti della vittima: primo vulnus alla difesa dell’ucciso. Saranno i giudici a stabilire quanto grave e con quali effetti sugli accertamenti svolti. Certo la straordinaria rapidità nel disporla non è stata accompagnata da una corrispondente accuratezza nell’identificare i soggetti legittimati a ricevere l’avviso.
La vittima non aveva armi, né proprie (pistole, fucili, coltelli) né improprie; l’uccisore, sì, una pistola, e l’ha usata, come prima risorsa, sapendo che aveva il colpo in canna. Effettivamente Voghera non è il far west, lì pare che la difesa sparando fosse legittima solo se la vittima aveva estratto, o stava estraendo, a sua volta, la pistola. In questo caso, quindi, nel far west, nessuna legittima difesa, lì omicidio volontario.
Un altro esponente della Lega, compagno di partito del sig. Adriatici, ha dichiarato pubblicamente che la vittima era un rifiuto e che non è morto nessuno. Per lui, che per quel che dice, appare appartenere al genere delle fiere e non al genere umano, non dubito che possa essere vero, mentre i cittadini appartenenti al genere umano attendono ancora che costui venga almeno espulso dalla Lega. Ci si augura anche qualche azione giudiziaria anche se nutro dubbi sulla condanna, difettando nella parte convenuta la qualità di essere umano, se per tale si intende non il semplice nato da donna di uomo ma un individuo dotato di humanitas, qualità del tutto mancante nel prefato consigliere comunale.
Il segretario della Lega, Salvini, ha già stabilito che si tratta di legittima difesa e, quindi, il processo è chiuso con sentenza irrevocabile e chi afferma il contrario “peste lo colga”. Craxi, che per troppi aspetti era incommensurabilmente migliore di Salvini, incorse nella stessa invasione di campo quando processi, per fatti distanti anni luce dall’omicidio, riguardavano suoi compagni di partito, e la sua sorte è nota a tutti.
I soliti soloni della sinistra radical-chic hanno sentito il bisogno di sentire sul punto l’onnisciente procuratore Nicola Gratteri, che si è riscoperto garantista, per questo processo, dopo aver arrestato centinaia di innocenti, assolti con formula piena, in molti casi perfino all’udienza preliminare, per fatti ben meno gravi dell’omicidio. Ha, infatti, detto Gratteri, sbalordendo i suoi ospiti, che ora la sinistra si sarebbe schierata a favore della famiglia del morto e che non è giusto mandare in carcere qualcuno prima che ci siano le prove inconfutabili del reato. Ha fatto riferimento anche alla necessità di una sentenza. Tutto giusto, ma siamo certi che egli abbia applicato tali principi equanimamente da quando svolge le funzioni di PM? E se non si arresta per omicidio, beninteso osservando il codice di procedura penale, in quali casi, di grazia, sarebbe possibile l’arresto?
Per capire di cosa stiamo parlando, immaginiamo lo scenario a parti invertite: un quarantenne di origini marocchine che sparasse con la pistola nel ventre di un italiano, assessore leghista, nella pubblica piazza, e che dichiarasse di andare in giro sempre armato e col colpo in canna. Quale sarebbe la contestazione: omicidio o eccesso colposo in legittima difesa? Sarebbero stati avvisati dell’autopsia i parenti dell’assessore? L’uccisore sarebbe a casa sua o in carcere? E Gratteri, Salvini, la sindaca di Voghera, cosa avrebbero detto?"