Il fatto non costituisce reato. E' la formula con la quale il giudice Roberto Nuzzo, in linea con le richieste del Pm e dei difensori, ha assolto questo pomeriggio tre chirurghi dell'ospedale Rummo: Cristiano Huscher, Ermenengilda Marzullo e Sergio Di Cuonzo, ed altrettanti infermieri: Floreana Goglia, Angelo Della Ratta e Paola Truglia, assistiti dagli avvocati Antonio Terralavoro e Sergio Rando.
Tutti erano stati chiamati in causa, a vario titolo, per le lesioni colpose che avrebbe subito una paziente per una garza (un "filamento" di garza, avevano scritto i consulenti) 'dimenticata' nel suo addome durante un intervento. I fatti risalivano al giugno del 2013.
Secondo la ricostruzione che i familiari avevano affidato ad una denuncia, la donna si era ricoverata perchè le era stata diagnosticata una neoformazione al retto. Una patologia aggredibile soltanto con un'operazione alla quale si era sottoposta alcuni giorni dopo in laparoscopia.
Tutto era andato nel migliore dei modi, al punto che la degente era stata successivamente dimessa. Una volta tornata a casa, aveva però iniziato ad accusare alcuni problemi. Si pensava che potessero essere facilmente risolvibili, ma non era andata così. Le sue condizioni non erano migliorate, tanto da indurre la poverina a rivolgersi ai sanitari del Niguarda di Milano, che le avevano praticato una serie di accertamenti diagnostici.
I risultati avevano fatto emergere un dato che nessuno aveva fino a quel momento immaginato: la presenza nell'addome della malcapitata di una garza che non sarebbe stata prelevata durante il primo intervento chirurgico eseguito a Benevento. Un ostacolo rimosso nella struttura lombarda, ma l'accaduto aveva spinto i congiunti a scegliere di rivolgersi alla magistratura, chiedendo di far luce sul caso.
Da qui l'apertura di un'inchiesta che il sostituto procuratore Marcella Pizzillo aveva concluso proponendo l'archiviazione. Inevitabile il no della parte offesa, il gip Flavio Cusani aveva prima disposto il prosieguo dell'inchiesta, quindi l'imputazione coatta.