Ai domiciliari senza acqua e luce, ora è in carcere. Il caso del 43enne

AGGIORNAMENTO. Giovanni Santamaria Moschetta all'obbligo di firma

ai domiciliari senza acqua e luce ora e in carcere il caso del 43enne
Benevento.  

AGGIORNAMENTO 16 DICEMBRE

Rimesso in libertà con l'obbligo di firma. E' quanto deciso per Giovanni Santamaria Moschetta, 43 anni, di Benevento, difeso dall'avvocato Fabio Russo.

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Un rudere senza acqua ed energia elettrica, immerso in una boscaglia a Foglianise, che è eufemistico definire una casa. Lui lo aveva indicato come domicilio nel quale restare agli arresti, che da qualche giorno ha lasciato, diventando ospite del carcere.

Un aggravamento della misura a carico di Giovanni Santamaria Moschetta, 43 anni, di Benevento, deciso dal Gip come risposta sia alle violazioni di cui si sarebbe reso responsabile, sia alla difficile situazione in cui versava, emersa già durante l'interrogatorio di garanzia, rispetto all'inidoneità dell'alloggio.

L'alternativa sarebbe stato il ricovero in ospedale, che la Procura aveva prospettato come una delle soluzioni, perchè è fin troppo evidente che si tratta di una persona che necessita di cure specifiche.

Una ventina di giorni fa l'uomo, ora difeso dall'avvocato Fabio Russo, era stato colpito da una ordinanza ai domiciliari per una serie di episodi di danneggiamento e violenza dal febbraio del 2019 all'agosto del 2020. Parabrezza di pullman sfondati, il raid in un ufficio della Procura, l'aggressione ai danni di due agenti della polizia municipale e di altrettante donne sedute su una panchina: un  lungo elenco di gesti al centro di una inchiesta del sostituto procuratore Patrizia Filomena Rosa e della Squadra mobile.