Nel nostro paese l'epidemia di Covid-19 sta rallentando le vaccinazioni dei bambini, sia per il timore dei genitori che per la chiusura di alcuni centri vaccinali, un problema che rischia di creare sacche di individui suscettibili a malattie prevenibili.
Lo scrive la Società italiana di Pediatria in un articolo sulla propria rivista, Pediatria, in uscita domani. "Nel nostro Paese - si legge nel testo firmato dal dottore Rocco Russo, di Benevento, responsabile del tavolo tecnico vaccinazioni della Sip - , non tanto per le misure di isolamento sociale finalizzate alla prevenzione della diffusione del Covid-19, ma soprattutto per il timore del contagio, molte famiglie hanno preferito rinviare le sedute vaccinali previste per i loro figli; ma la situazione più grave e pericolosa è stata determinata della chiusura temporanea di alcuni Centri vaccinali, cosi come dalla decisione da parte di alcuni Responsabili delle Unità Operative Materno infantili, di posticipare sedute vaccinali pediatriche del ciclo primario a date da destinarsi pur avendo a disposizione adeguate risorse di personale".
E' a dir poco inaccettabile - sostiene il professionista - che un Servizio Pubblico decida di interrompere, seppur per breve tempo, l'offerta vaccinale o di optare per un'offerta che non garantisce un'adeguata protezione al bambino. È ben noto che le suddette condizioni oltre a creare sacche di soggetti suscettibili per malattie prevenibili con i vaccini (con conseguente aumentato rischio di morbilità e mortalità) condurrebbero anche a un enorme rimbalzo lavorativo inerente al successivo recupero delle sedute vaccinali".
L'Oms, ricorda la Sip, ha dato delle specifiche linee guida sulle priorità e le modalità per le vaccinazioni. "Il percorso vaccinale del bambino - ricorda Alberto Villani, presidente Sip - può e deve essere rispettato, a maggior ragione in questo periodo".