La Federazione Italiana Tennis ha pubblicato il testo integrale del procedimento numero 74/2014, con decisione numero 46/15, emesso dal Tribunale Federale in data 6 agosto. E' il procedimento di primo grado con cui la FIT ha radiato Potito Starace e Daniele Bracciali. Rispetto al primo comunicato apparso sul sito della Federazione, in cui si parlava di alterazione dell'esito "di alcuni incontri", dalla sentenza emerge un solo match, quello disputato da Potito Starace, il 19 aprile 2011, contro lo spagnolo Daniel Gimeno-Traver. La sfida era valida come primo turno del Torneo ATP 500 di Barcellona. Vinto il primo set per 6-4 e perso il secondo per 6-1, il cervinarese si ritirò per infortunio sul 2-0 in favore dello spagnolo nel terzo e decisivo set.
"L’incontro, a giudizio del Tribunale è stato combinato. - si legge alla pagina 38 della sentenza - Esaminiamo lo score: il primo set è stato “giocato” con alcuni games chiusi ai vantaggi, fra i quali l’ultimo; fino a quel momento Starace non ha accusato alcun disturbo, vincendo i propri games di “battuta” (la prima palla di servizio di Starace “vola” intorno ai 200 km orari). Terminato il primo set ed iniziato il secondo lo Starace nel giro di qualche minuto, senza aver accusato in precedenza alcun sintomo, improvvisamente, di fatto, non gioca, la partita cambia, soltanto tre punti conquistati nei primi 3 games; lo Starace, non solo non chiede l’intervento del fisioterapista ma conclude ugualmente il set perdendo 6/1 e totalizzando soltanto 11 punti; anche per modesti giocatori di tennis un risultato così eclatante (6/1) può essere giustificato soltanto da una notevole diversità di valori in campo tra giocatori, ma non tra giocatori quali Starace e Gimeno - Traver che all’epoca avevano una classifica quasi identica nel ranking mondiale. Né appare plausibile e convincente quanto dichiarato dallo Starace di aver cercato ugualmente di vincere e di portare a termine l’incontro; se un giocatore non è in condizioni fisiche per poter giocare, a livello professionistico è assai improbabile se non impensabile poter continuare a giocare con la speranza addirittura di un risultato favorevole. Fra l’altro tale atteggiamento contrasta e stride con quanto affermato dalla sua difesa; è stato sottolineato che lo Starace, se vede che l’incontro si sta mettendo male, si lascia andare senza reagire, al contrario di quanto egli ha invece affermato per l’incontro di Barcellona. Tale linea difensiva di Starace non ha per nulla persuaso il Tribunale sulla regolarità dell’incontro".
Oltre al match contro Gimeno-Traver, disputato a Barcellona nel 2011, il Tribunale Federale cita altri due match di Starace che a giudizio della corte di giustizia sportiva "avrebbero potuto essere oggetto di contestazione" per il tennista caudino: "...Naturalmente tali risultanze processuali non possono che configurare anche la responsabilità di Potito Starace. - si legge alla pagina 34 del procedimento federale - L’addebito contestato nei suoi confronti, come testé rappresentato, si riferisce alla partita disputata al torneo di Barcellona dall’aprile 2011 contro Gimeno - Traver, mentre anche altre due partite, a giudizio del Tribunale avrebbero potuto essere oggetto di contestazione allo Starace; si fa riferimento alla finale del torneo di Casablanca del 2011, ove lo Starace ha perso contro Andujar, avversario che negli incontri precedenti risulterebbe sempre nettamente sconfitto, ed al torneo di Monaco di Baviera del 2009 nel quale si è ritirato contro Brands. Verosimilmente la Procura Federale non ha ritenuto di contestare allo Starace queste due partite temendo l’eccezione di intervenuta prescrizione".
Ecco il testo integrale del procedimento nr. 74/2014 pubblicato sul sito della FIT (clicca qui)
Redazione Sport