Non c’è pezzenteria senza difetti

Per i partiti, conoscere il potenziale dei giovani laureati irpini non è mai stato un problema

non c e pezzenteria senza difetti
Avellino.  

L’informazione dovrebbe aiutare a capire gli eventi, le persone e le prospettive della società. In gioventù, il mio attaccamento all’Espresso scaturiva dalla qualità degli argomenti e dal valore delle firme. Venivo a conoscenza di ciò che i politici proponevano e della visione del futuro delle forze politiche. Perciò, durante l’agire politico, ho sperato nella disponibilità dell’informazione.

Invece, ho dovuto prendere atto che, per una parte dell’informazione, ripetere parole è più comodo che diffondere proposte. Durante il impegno di amministratore, e non solo, ho fatto proposte e ho concretizzato idee, ma i giornali, tranne qualche eccezione, non ne hanno mai parlato. Faccio alcuni esempi. Nel 2005, da Assessore provinciale allo Sport, organizzai, sul Lago di Conza, in collaborazione con il campione olimpico Tizzano e della Federazione nazionale di canottaggio, gare Nazionali. Per me, il Lago di Conza è una delle risorse irpine da  valorizzare. Dell’iniziativa se ne parlò in tutta  Italia meridionale. Dalle altre province campane, arrivarono apprezzamenti e la Provincia di Caserta la prese come esempio per poi organizzare gare di canottaggio presso la Reggio di Caserta.

In Irpinia, l’informazione non pubblicizzò l’evento. Da Assessore alla Cultura, cercai di concretizzare due idee, la valorizzazione degli artisti locali e l’utilizzo del Teatro Gesualdo anche per produrre spettacoli. L’arte è anche un settore economico e gli artisti sono la risorsa. Conoscevo, tre artsti irpini,  il Tenore Nicola Pisaniello e i  Soprani Carmen Giannattasio e Iannuzzi. Avevo rapporti con i Maestri Massimo Testa e D’Ambola. In un clima di collaborazione, organizzammo la rappresentazione dell’opera lirica  Rigoletto. Coinvolgemmo anche le scuole. Fu un successo strepitoso. Chi si era  dichiarato scettico, manifestò entusiasmo e la De Simone si pentì di averlo snobbato. In Irpinia la notizia non fu pubblicizzata.

Purtroppo, l’evento non ha avuto seguito. Da tempo, sostenevo che la dipendenza del Sud dal Nord è altissima nel campo della cultura. Per Case editrici, Giornali, Gallerie d’Arte, Gruppi Teatrali e Gruppi musicali, il Sud è un comodo mercato. La produzione letteraria e artistica meridionale trovava e trova difficoltà per affermarsi. Nei libri adottati dalle scuole, gli autori irpini erano assenti, mentre notavo un fiorire di iniziative locali per presentare opere di autori locali.  Intanto, venivo a conoscenza di molti irpini, che si erano affermati al Nord e dell’aumento di giovani, che, mentre erano ancora studenti, pensavano di trasferirsi al Nord. Per i partiti, conoscere il potenziale dei giovani laureati irpini non era un problema. Da Assessore provinciale all’Istruzione, pensai di creare “La Casa delle Tesi”, per i giovani irpini e “La Poesia irpina, prima in vetrina e poi nelle scuole” . Come al solito, nessuno le prese in considerazione. Nemmeno, la proposta di  istituire la Facoltà di Enogastronomia, collegata all’Università di Portici, richiesta da una Università americana del New Jersey, interessò i politici e la classe dirigente.

Quando penso all’Irpinia, mi viene da dire “Nun cè pezzenteria senza rifietti”.