Nuovo protagonismo delle aree interne contro il napolicentrismo di Governo e Regione, e la creazione di una grande forza centrista moderata.
Questi i due pilastri su cui ruota l'impegno politico di Noi di Centro, il partito di Clemente Mastella che oggi ad Avellino, al Circolo della Stampa, ha riunito dirigenti e per tracciare il percorso verso le prossime scadenze elettorali.
Al tavolo anche Felice Casucci – Assessore Regionale al turismo e Ciro Aquino – Segretario Provinciale Noi di Centro con Luigi Bosco – Segretario Regionale e Guerino Gazzella – Vice Segretario Regionale Noi di Centro. L'ex guardasigilli, incalzato dai giornalisti, sulla necessità di riportare le aree interne nell'agenda politica ammette: “Ogni ente, a qualsiasi livello, ha difficoltà a dare risposte, evidentemente occorre alzare il volume della domanda. Non c’è più lo sguardo affettuoso che c’era un tempo, ma è cambiata anche la classe politica. Io porto avanti una doppia ipotesi di proposta politica: o c’è il Molisannio, o c’è quella che io definisco la Campania del sud e quella del nord. Quando leggo De Magistris dire che la Campania è conosciuta solo per via di Napoli, benissimo, tenetevi Napoli non c’è problema, nessuna difficoltà. Nessuno disconosce i problemi enormi del capoluogo di Regione, ma non possiamo fare figli e figliastri.
Qui ad Avellino ci si lamenta per la mobilità, noi a Benevento che dobbiamo dire che la domenica non c'è un treno attivo. Passatemi il paradosso, questa dinamica così immobile non paga più”.
Nel frattempo Noi di centro lavora per consolidare i risultati ottenuti nel corso delle passate elezioni regionali, in Campania e in Puglia, e anche sul territorio irpino. Ma il rapporto con il Partito Democratico resta “complicato”.
«E' un rapporto incerto – spiega l'ex guardasigilli – Il pd non coglie le ragioni dell’allargamento. L’illusione che Letta coltiva nel privilegiare l’alleanza con i Cinquestelle è una sconfitta annunciata per le prossime politiche. O si allarga al centro o non si vince. Se vogliono andare avanti facendo la guerra a noi, non abbiamo alcun timore. Abbiamo vinto a Benevento, a Caserta, potremo farlo ovunque. Ma non credo sia conveniente per loro. Oltretutto noto che sta tornando un certo ideologismo a destra e a sinistra. A destra per la guerriglia intorno alla leadership, a sinistra torna un ideologismo antiamericano, un pacifismo che trova poco credito rispetto alla bontà delle idee portate avanti. Basta guardare alla richieste di Conte”.
Per Mastella quello dei Cinque Stelle è ormai un “fenomeno che si è asciugato, anche se in campania continua ad avere più consensi, ma ormai da soli non vincono più nulla”. E sulle elezioni politiche “Mi pare impossibile immaginare il voto a settembre o ottobre come pensa Conte. Guardate, i cinque stelle sono quelli più legati alla “pagnottella” parlamentare”.
L'alternativa, secondo il sindaco, resta il centro. Ma è un centro al quale voglio approdare tutti. E per il momento la legge elettorale non è cambiata.
“Come accadde per la nascita de la Margherita, di cui fui cofondatore con Marini, Prodi e Dini, si può fare anche stavolta. Nessuno da solo ce la fa. Bisogna mettersi insieme. Calenda è bizzoso, Renzi mi pare in chiara sofferenza elettorale. In Campania noi siamo messi meglio, resistiamo e andiamo avanti. Anche qui ad Avellino va fatto uno sforzo in più: c'è la necessità di collegare le aree centriste al netto di questo Pd che diventa sgradevole, come a Benevento, dove è un guerra continua. Ma io “me ne frego”, per usare una espressione del ventennio. Al di la di questo, la mia sopportazione non può reggere all’infinito".