La narrazione del decaduto presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, con la quale oggi, in conferenza stampa, ha deliziato l'intera Irpinia, è a metà via tra il ridicolo e il grottesco e porta le istituzioni irpine ad un livello così basso che mai si è visto prima.
Da 5 giorni, da quando è stata depositata la sentenza del Tar che ha determinato la decadenza del Presidente dell'Amministrazione provinciale, l'intera Irpinia discute se la reggenza debba andare, in mancanza di un vicepresidente, al consigliere piu votato o a quello che è piu anziano di età. Discussione che ha coinvolto anche il Prefetto di Avellino, che è stato investito della vicenda dal Direttore Generale.
Si sono susseguiti, intanto, riunioni concitate in alcune segreterie di consiglieri regionali dove si è chiesto conto a Buonopane del perché della mancata nomina del vice presidente dell’Amministrazione provinciale. Lo stesso presidente decaduto, a mezzo comunicato stampa, si è detto contrariato dalla sentenza del tar perché, a suo dire, avrebbe creato confusione nella guida dell'Ente.
Ebbene, dopo cinque giorni di discussioni ai vari livelli, nel pomeriggio di oggi il decaduto presidente ha annunciato che il 26 aprile ha firmato il decreto di nomina del vicepresidente e di averlo trasmesso al direttore Generale in tarda mattinata, dopo che la stessa aveva già coinvolto il Prefetto per dirimere la questione relativa all'anzianita dei consiglieri eletti. Tale decreto è stato poi pubblicato all'albo in maniera del tutto irrituale solo nel pomeriggio di oggi e pure privo di protocollo.
Al di là delle conseguenze politiche dei fatti descritti, che pure sono significative, riteniamo che la Procura della Repubblica debba intervenire per accertare se in tutto quanto accaduto qualcuno abbia violato o meno le leggi in vigore. Pertanto, domani alcuni consiglieri si recheranno presso gli uffici della Provincia al fine di ricostruire l'iter seguito per adottare il presunto decreto di nomina del vicepresidente. Saranno successivamente investite la Prefettura e la Procura della Repubblica e lo stesso presunto decreto sarà impugnato innanzi al Tar.