Alto Calore, esclusione dei comuni sanniti. Giuditta: "Solo la Regione può farlo

Il sindaco di Summonte critico sulla proposta del presidente Buonopane

alto calore esclusione dei comuni sanniti giuditta solo la regione puo farlo

"Cambiare la legge richiederebbe troppo tempo, meglio concentrarsi adesso sull'affidamento del sevizio"

Avellino.  

Il 2022 sarà l'anno decisivo per il destino del servizio idrico e dell'Alto Calore su cui pende l'incognita del fallimento richiesto dalla Procura di Avellino. Dopo il rinvio dello scorso 15 dicembre la Cassazione dovrà decidere il tribunale competente, ma intanto si studiano soluzioni per impedire il crack. Nei prossimi giorni ci sarà un incontro tra Acs, Regione e Provincia per cercare strategie utili a rilanciare la partecipata dell’acqua.

Il neo presidente di Palazzo Caracciolo, Rizieri Buonopane, ha proposto la riduzione del numero di comuni, circoscrivendo il servizio unicamente a quelli irpini, con esclusione di quelli sanniti. Attualmente l'ente è composto da 126 comuni, di cui 95 appartengono alla provincia di Avellino e 31 a quella di Benevento. In sostanza Buonopane ritiene che per snellire la struttura sia necessario gestire tutto in casa.

“Se l'obiettivo è accelerare le procedure per l'affidamento del servizio si può anche tentare – dichiara il sindaco di Summonte, l'onorevole Pasquale Giuditta che però precisa – Non è una decisione che può prendere la Provincia. Gli Ato idrici non sono come gli Ato rifiuti, uno per provincia. L'ambito in cui operano viene definito dalle regioni con apposita legge, con riferimento ai bacini. In pratica un'area omogenea entro cui vi è unicità di bacino o sub-bacino idrografico. E' chiaro dunque che deve essere la Regione Campania a proporre un'iniziativa di riforma per cambiare la legge. Ma è un processo che potrebbe richiedere molto tempo. Noi adesso abbiamo la necessità di completare l'affidamento del servizio. Siamo già in grave ritardo – aggiunge Giuditta – e questo sta comportando, al netto delle vicende giudiziarie che conosciamo, un grave disservizio”. Sullo sfondo resta il problema dei conti, che hanno portato alla richiesta di fallimento e che non fanno dormire i sindaci soci dell'ente. “Ho sempre detto che il rinvio non risolve il problema dei debiti – conclude il sindaco di Summonte - L'unica soluzione per evitare di coinvolgere i comuni, è la presa in carico dei debiti da parte della Regione, anche commissariando i comuni, se necessario”.