De Luca a Nusco stringe con De Mita e benedice le sardine

Il Governatore annuncia: la conferenza delle regioni ha approvato uscita dal commissariamento

Per il progetto Pilota altri 60 milioni dalla Regione. In tutto 170 milioni per l'Alta Irpinia. "Questi sono i fatti - dice De Luca - basta parlare di alleanze" . L'ex premier Dc invita De Luca a un nuovo confronto pre elettorale

Avellino.  

L'appuntamento di Nusco era stato fissato per fare il punto sul progetto Pilota e rendicontare agli amministratori delle aree interne il lavoro svolto con la Regione per garantire l'accesso ai fondi: 170 milioni di euro in totale. Ma la sensazione è che l'incontro tra De Mita e De Luca sia servito anche e soprattutto a rinsaldare il rapporto politico tra i due in vista dell'altro appuntamento, quello con le elezioni regionali, verso il quale il governatore sta già correndo in solitaria a duecento all'ora “senza guardare in faccia a nessuno, con la sola forza dei fatti” ha detto alla platea del Palazzo Vescovile di Nusco, dove l'ex premier ha radunato molti dei suoi fedelissimi.

Sono saliti sul palco tenendosi a braccetto. L'immagine era quella di un anziano sostenuto dalle braccia ferme del più giovane, ma a ben guardare viene da chiedersi in realtà “chi sostiene chi” in questo viaggio.

De Luca afferma di non voler più sentir parlare di coalizioni,di alleanze, di “politica politicante”. Si mostra concentrato sui problemi concreti, sui risultati raggiunti, ogni giorno è la celebrazione di un traguardo. L'ultimo, il più sudato, quello della sanità.

“Proprio oggi nella conferenza delle Regioni è stato finalmente approvato il piano di fuoriuscita dal commissariamento – ha annunciato da Nusco – il 28 ci sarà un altro passaggio nella conferenza Stato – Regioni e infine la riunione del consiglio dei ministri, entro la prossima settimana: dopo dieci anni è finito il commissariamento della sanità e la Campania può finalmente camminare a testa alta”.

Poi c'è il piano per il lavoro con le assunzioni di 10mila giovani, il progetto Scuola Viva che tiene aperti 550 istituti, gli abbonamenti gratis per 135 mila studenti...”Questi sono fatti – aggiunge De Luca – E tutto l'ho fatto non grazie al partito ma nonostante il partito che mi ha sempre rotto le scatole. Non sono debitore di niente. Altri devono andare a piedi a Pompei. Noi vinciamo comunque”.

Il messaggio è chiaro ed è rivolto al Pd che continua a fare melina sulla sua ricandidatura.

Nello stesso tempo non chiude del tutto la porta alle alleanze, meglio se di ispirazione civica. “Per quello che mi riguarda chiunque voglia dare una mano su un programma e su un modo di lavorare non demagogico è benvenuto. Il dialogo è aperto, ma con i cittadini”.

De Luca guarda con interesse al movimento delle Sardine che sta attraversando le piazze d'Italia ed è arrivato anche in Campania. “Mi piace, dice il governatore che legge il movimento come “un appello ad un livello di dibattito meno aggressivo, più civile e sereno nel nostro Paese, mi va bene. Mi va ancora meglio questo invito a parlare di cose concrete, credo che l’Italia si sia stancata di tweet, demagogia, di campagne elettorali permanenti. Da questo movimento arriva un invito a ragionare nel merito. A domandare alle istituzioni e chi le rappresenta “che cosa fai?” Parliamo delle questioni di merito. Dunque mi pare un movimento molto interessante».

De Mita ha aperto i lavori come un perfetto padrone di casa, ed è stato prodigo di consigli e suggerimenti per il presidente della Regione. “Il partito in cui ti trovi è una pluralità disordinata senza pensiero politico. È un coacervo. Lo so che è difficile per te – ha aggiunto l'ex segretario della Dc rivolto a De Luca – sei circondato da una massa di sprovveduti che vivono la politica non come servizio ma solo con presunzione e protagonismo. Qui noi siamo popolari – ha chiarito De Mita – La credibilità per noi è dire che una cosa si può fare quando sai già che si fa. Non si fanno tre annunci al giorno – aggiunge De Mita – Se vogliamo convincere le persone dobbiamo dimostrare che siamo in condizioni di fare quello che diciamo”.

E poi ha lanciato la proposta, l'invito. Un nuovo incontro con De Luca, stavolta incentrato soltanto sul confronto politico “ma prima che cominci la campagna elettorale” ha aggiunto De Mita, cioè prima che le squadre scendano in campo, il momento in cui maturano le strategie di gioco, di attacco e di difesa.

De Mita è certo di poter dare un contributo. “Io sono il continuatore della grande storia democratica del paese. Che è la sola grande storia che sopravvive, perché le altre hanno consumato la propria esperienza”.

Poi si rivolge al De Luca che ha mosso i primi passi nel partito comunista. “La classe operaia, che stata all'origine delle grandi trasformazioni, nel futuro non sarà lo strumento della politica. Saranno i disoccupati e la povera gente: quello è il popolo, a loro bisogna dare speranze perchè la loro disperazione o li porta alla ribellione oppure ad andare via dal paese”.

Da qui l'esortazione, che suona come un patto, una promessa: “Noi insieme dobbiamo organizzarci per cominciare a riflettere. A te il dovere non solo di dare i mezzi ma anche di aiutarci a costruire un futuro politico degno delle grandi speranze”. 

I “mezzi” di cui parla De Mita sono le risorse che la Regione ha messo in campo e continuerà ad impiegare per le aree interne della Campania e in particolare per questo territorio “Perché credo in una dimensione policentrica della Campania che non sia schiacciata su Napoli” ha detto il govenatore prima di passare all'elenco dettagliato dei fondi così come sono stati assegnati.

I fondi per l'Alta Irpinia. Dai 200milioni iniziali si è arrivati a 170 di cui, 10 milioni per la rete museale, 800 mila per le scuole, 10,2 milioni per l'Azienda forestale, 3,5 milioni per il collegamento Ospedale – territorio, 12,5 milioni per la Seggiovia del Laceno, 25 milioni per la viabilità e 7,5 per la banda larga. “Dopo l'incontro con De Mita la Regione ha deciso di mettere ulteriori 60 milioni per il recupero delle sorgenti Sele, Calore e Ofanto – ha continuato De Luca -

Altri 15 milioni derivanti dal Patto per il Sud andranno alla rete dei beni culturali e del turismo religioso, 15 per la valorizzazione dell'area Calabritto e Senerchia (piano di azione e coesione), 3 milioni per il miglioramento dell'accesso al castello di Nusco, valorizzazione e fruizione dei castagneti di Serino e Montella 7,5 milioni. Aggiungiamo 5,5 milioni per aiuti alle imprese artigiane”.

Per Vincenzo De Luca questi sono i”fatti” di cui gli piace parlare. Quelli che non gli fanno temere alcun confronto, dice, nemmeno con Salvini. “Venga qui quando vuole e ci misuriamo sui fatti” ha aggiunto il governatore che è entrato completamente nel mood della concretezza, indossa la prosaica divisa del “partito del fare”, e nel frattempo incassa il sostegno dei moderati e dei popolari che si stanno ri-accogliendo intorno a De Mita. Perché De Luca sa bene che per vincere contro il centrodestra favorito dai sondaggi, oltre ai fatti servono i numeri.