Delrio: il nemico è la Lega. Basta scontri nel Pd

Il già ministro apre al M5S, alle forze di sinistra e ai centristi. Serve una larga intesa

Avellino.  

Il nemico è unico, la coalizione è pronta ad allargarsi per vincere la prima sfida all'orizzonte, quella delle regionali. Per il già ministro alle infrastrutture Delrio è il momento di aprirsi ad un dialogo per creare connessioni vincenti. Obiettivo unico, vincere la destra, soprattutto quella che riconosce come leader Matteo Salvini. Ieri ad Avellino per un evento ha bacchettato referenti locali e nazionali, ricordando la necessità di prepararsi per le nuove sfide elettorali. Graziano Delrio, capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati ed ex ministro dei Trasporti, durante il convegno organizzato dall’associazione “Ora Avellino”, sul tema “Connettiamo l’Irpinia” non accelera sulle larghe intese, ma apre alla riflessione condivisa. "Non siamo il partito dei paletti. Certo, è ancora presto, ma bisogna capire ogni convergenza necessaria. Il M5S ha fatto una iniziale riflessione - ha detto il capogruppo PD alla Camera - Speriamo che possa maturare qualche altra decisione. Rispettiamo gli altri partiti e i loro travagli interni. Non vogliamo interferire. In Emilia Romagna, se non cambieranno idea, andremo tranquilli per conto nostro, senza timore della destra. Siamo convinti del nostro buon lavoro. Vedremo cosa decideranno da quì alle regionali campane". Stessa riflessione allargata sui centristi i Popolari, che proprio sabato da Nocera hanno mostrato lo schieramento con al vertice Ciriaco De Mica e Paolo Cirino Pomicino pronti a sfoderare una nuova Dc che non sprechi l'eredità passata, per garantire efficacia e preparazione in un presente così difficile sui temi di lavoro, sviluppo e crescita.

""Tutte le componenti democratiche di sinistra e di centro sono benvenute. Noi vogliamo essere il perno di una coalizione e non i padroni. Vogliamo essere i colleghi in una coalizione forte che si opponga alla destra".

L'ultimo pensiero è proprio la destra, impersonificata nella figura di Salvini: "Una destra che ha suggestionato il Paese. Il Governo di Salvini ha ridotto anche il Paese in crisi, con crescita zero, occupazione zero e investimenti zero, costringendo gli italiani a parlsre sempre di immigrazione quando il vero problema è il lavoro".

Al suo fianco, l’ex deputato Luigi Famiglietti e l’ex presidente del consiglio comunale del capoluogo, Livio Petitto. In prima fila, il deputato sannita Umberto Del Basso De Caro, l’ex parlamentare Angelo D’Agostino ed i sindaci di Avellino ed Ariano Irpino, rispettivamente Gianluca Festa ed Enrico Franza. Applausi a scroscio per l'intervento conclusivo di Delrio sui trasporti. «Un importante obiettivo – ha proseguito Delrio – come la costruzione della tratta ferroviaria Napoli-Bari, insieme alla stazione in Valle Ufita, sta diventando realtà. Quando furono stanziati i fondi per l’intervento, da ministro subito mi convinsi dell’utilità dell’opera, per le aree interne. L’investimento sull’Alta velocità è altamente produttivo, perché crea nuova domanda ed attira risorse private, per la realizzazione di insediamenti produttivi».

Poi la riflessioni sui temi dell'attualità e i temi della propaganda della destra, sempre votati a distrarre la pubblica opinione su temi altri rispetto ai necessari, come spiega Delrio che rimarca: «Senza il Mezzogiorno l’Italia non potrà mai essere un grande Paese nello scenario mondiale. Credo che ormai lo abbiano compreso anche al Nord. Per un anno e mezzo ci hanno parlato ossessivamente dei barconi nel Mediterraneo, che complessivamente trasportavano non più di 600 persone disperate, ma non hanno detto nulla sul lavoro e su come risolvere il problema della disoccupazione».

Non sono mancati passaggi sui fermenti interni al Pd. «Sono un uomo di mediazione e di pace. Serve cooperare per uscire dagli empasse e superare e vincere le nuove sfide». Un punto sul quale è intervenuto Livio Petitto: «Il nostro convegno ha creato nervosismo a via Tagliamento, tra chi per 30 anni ha utilizzato il partito soltanto per il proprio tornaconto. Se il tema di questo convegno sono leinfrastrutture e le connessioni, beh sarei ben felice anche io di connettermi con il partito di via Tagliamento - ha commentato sarcastico -». Duro anche l’intervento del sindaco di Avellino, Gianluca Festa, in apertura di lavori che ha invocato un drastico svecchiamento della classe al vertice dei partiti. «Occorre uno svecchiamento della classe politica, a cominciare dal Pd. L’Irpinia merita altro. Il capoluogo vuole dare impulso ad un processo di sviluppo dell’intera provincia».

Secondo Franza si deve putnare ad una seria cooperazione efficacia che consenta alle piccole e grandi comunità di uscire dallo stallo.