Regionali, M5s vota, Grassi attacca: quesito indecifrabile

Il senatore irpino in procinto di lasciare i cinque stelle fa ironia su facebook

Ma la base di militanti non accetta le sue critiche: "vai via e restituisci i soldi"

Avellino.  

Regionali, il Movimento cinque stelle si affida ancora una volta alla piattaforma Rossueau per decidere. Stavolta la base dovrà esprimersi su una questione cruciale: presentare o meno una propria lista alle elezioni in Emilia Romagna. La sensazione è che davanti ai sondaggi e ai risultati delle ultime  regionali in Umbria, Il movimento stia battendo la ritirata. I militanti emiliani sono a favore. Il leader politico Luigi Di Maio si è detto già contrario. «Se ci presentiamo ora non avremo tempo di avere degli stati generali per creare un'organizzazione solida», è la posizione di Di Maio che spacca la base e i rappresentanti dei cinque stelle.

Sul quesito si è consumata in queste ore anche una guerra a colpi di post sulla pagina facebook del senatore irpino Ugo Grassi, quello che “voto contro la manovra per legittima difesa”, in procinto di lasciare il Movimento Cinque Stelle per passare, si vocifera, con la Lega di Salvini anche se nulla è confermato. Ma il post pubblicato stamane di sicuro segna la distanza che si fa sempre più lunga tra il parlamentare irpino e i vertici del partito. Dalla pagina social Grassi avanza seri dubbi sull'efficacia del quesito e usa l'ironia per descrivere una situazione in cui molti tra i militanti si ritrovano; nel contempo il post ha scatenato i militanti più “duri e puri” che non ammettono critiche e attaccano direttamente il senatore.

Dopo aver descritto le difficoltà a trovare la pagina giusta su cui cliccare, Grassi si sofferma su come è stata formulata la domanda:

“Che vogliono? mmmhhh: "Vuoi che il MoVimento 5 Stelle osservi una pausa elettorale fino a marzo per preparare gli Stati Generali ed evitando di partecipare alle elezioni di gennaio in Emilia-Romagna e Calabria?"
Aspetta, aspetta… che devo fare? io voglio che il Movimento partecipi, quindi devo dire sì… un attimo. Devo dire no! NO! perché io non voglio la pausa, quindi per andare al voto devo dire no. Quindi per dire SI' al voto devo dire No. - scrive ancora il il senatore Grassi che conclude con una provocazione - E se volessi sia gli Stati Generali sia il voto come potrei fare? dov'è il tasto "dipende"? Ora propongo un altro quesito: ""Vuoi che il MoVimento 5 Stelle si dedichi a un corso di cucina fino a marzo per preparare il pranzo di Pasqua, così da avere la scusa per non partecipare alle elezioni di gennaio in Emilia-Romagna e Calabria?"

Tante le reazioni e i commenti a corredo del post che si dividono tra chi come Grassi sostiene la partecipazione del M5s alle elezioni in Emilia e critica il leader Di Maio, chi vota a favore del corso di cucina (sigh!) e chi – e sono la maggioranza – ritiene che il parlamentare eletto col Movimento Cinque Stelle non abbia diritto a criticare dopo aver deciso di lasciare.

E a chi gli intima di restituire i soldi di metà dello stipendio in caso di passaggio al gruppo misto o alla Lega il senatore riponde così:

“Il Movimento non chiede la restituzione di "metà" stipendio. La restituzione minima, per statuto, è di 2000 euro. Poi sono previsti altri 1000 euro per attività sui territori. La lega impone un versamento al partito di 3000 euro. A parte le ovvie osservazioni sulle diverse destinazioni, passare alla lega non mi sembra economicamente un gran vantaggio. Ah sì, si risparmiano i 300 euro della piattaforma Rousseau. Eh... buttali via. Essere coperto di insulti per 300 euro… quasi quasi..."