Decadenza Di Guglielmo: ecco le motivazioni della sentenza

Il regolamento del congresso non è stato mai approvato dalla commissione regionale di garanzia

Avellino.  

Senza il parere della Commissione Regionale di Garanzia il regolamento del congresso è nullo, e di conseguenza è nullo il congresso.
Dice questo la sentenza del giudice monocratico della seconda sezione civile del Tribunale di Avellino, Giuseppe De Tullio, che ha accolto il ricorso di Michelangelo Ciarcia, candidato alla segreteria provinciale e assistito dall'avvocato Giovanni Carpenito.
Il ricorso di Ciarcia, che chiedeva appunto di annullare le elezioni di per il segretario provinciale e delle altre cariche decise con le votazioni del 22 e 23 aprile 2018, muoveva le basi proprio dalla mancanza del parere obbligatorio e preventivo della Commissione Regionale di Garanzia sul regolamento congressuale approvato il 12 aprile 2018.


Un parere che, come scrive il giudice nella sentenza: “La Federazione provinciale del Pd di Avellino non ha mai richiesto per l'approvazione del regolamento”.
E non bastava l'intervento di David Ermini, allora commissario straordinario, a surrogare il parere della commissione di Garanzia: “Il parere era indefettibile e non poteva essere vanificato da alcun altro organo, neanche dal Commissario straordinario, onorevole David Ermini, che pure è intervenuto nella vicenda de qua”.


E dunque, in base a ciò, tutto ciò che è scaturito da un congresso basato su un regolamento mai “bollinato” è da annullare, a partire dall'elezione di Di Guglielmo a segretario.

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