«E' opinione diffusa che il Movimento 5 stelle in Parlamento faccia solo proteste e mai proposte: un luogo comune creato appunto dagli organi mediatici, ormai completamente in mano ai partiti, per screditare e delegittimare chi persegue semplicemente l’onestà, la trasparenza, la partecipazione concreta dei cittadini nella cosa pubblica». Così i referenti grillini di Montoro.
«Esattamente come in parlamento, anche a livello locale il M5S Montoro ha dimostrato di preferire le proposte alle critiche.
Di proposte ne abbiamo fatte tantissime a partire già da pochi giorni dopo l’insediamento dell’amministrazione, cercando di interloquire in modo costruttivo con tutte le parti.
Abbiamo proposto al Comune di aderire fattivamente alla legge sulla trasparenza, che riguarda tutti gli atti pubblici e tutto ciò che per legge si prevede debba essere pubblicato sul sito comunale. Siamo stati cordialmente ascoltati, ma non siamo stati presi realmente in considerazione: ad oggi abbiamo un sito comunale non conforme.
Abbiamo proposto al Comune di creare un registro informatico dei pendolari, tra studenti e lavoratori, per un servizio di car-pooling che aiutasse la comunità montorese a ritrovarsi ed aiutarsi reciprocamente, sopperendo alla scarsità di mezzi pubblici e di denaro. Siamo stati cordialmente ascoltati, ma non siamo stati presi realmente in considerazione: ad oggi abbiamo un servizio di trasporti insufficiente.
Abbiamo proposto al Comune di aderire al progetto Rifiuti Zero, per ridurre a monte i rifiuti, farne una risorsa e abbattere definitivamente l’odiata tassa. Siamo stati cordialmente ascoltati, ma non siamo stati presi realmente in considerazione: ad oggi abbiamo una tassa sui rifiuti che può solo aumentare.
Abbiamo proposto al Consiglio di aprirsi alla cittadinanza per la stesura dello Statuto del nuovo Comune. Ci hanno detto che erano d’accordo, ci hanno accolto come uditori nella commissione Statuto; quindi abbiamo raccolto le proposte di buon senso che venivano dai cittadini e ci siamo impegnati a portarle sul tavolo della commissione.
Abbiamo proposto che il Comune adottasse la pratica “bilancio partecipato”, vale a dire coinvolgere i cittadini nella stesura di una parte del bilancio del PROPRIO Comune, dove tutti paghiamo le tasse e TUTTI avremmo diritto a dire la nostra. Siamo stati cordialmente ascoltati, ma non siamo stati presi in considerazione: ad oggi abbiamo uno statuto comunale vacante in questa materia, ed una cittadinanza che ignora totalmente la storia e i meccanismi delle casse comunali.
Abbiamo proposto di abbassare la percentuale di firme necessarie per proporre un referendum, dal 12% all’8%. Siamo stati cordialmente ascoltati, ma non siamo stati presi realmente in considerazione: la quota è rimasta a due cifre.
Abbiamo proposto che il Comune si attenesse agli ultimi referendum su nucleare ed acqua pubblica, impedendo che sul proprio territorio l’acqua venisse privatizzata, che non venissero costruite centrali nucleari e inceneritori. Siamo stati cordialmente ascoltati, ma non siamo stati presi realmente in considerazione: ad oggi abbiamo uno statuto che accenna appena al concetto che l’acqua non deve essere mercificata.
Abbiamo bevuto acqua al tetracloroetilene per anni nel criminale silenzio di chi doveva controllare, allora abbiamo organizzato un convegno sul tema, dove insigni esperti hanno spiegato che il tetracloroetilene non scompare ma si trasforma in un’altra sostanza altrettanto dannosa e che necessita di indagini mirate per essere rilevata. Siamo stati cordialmente ascoltati, ma non siamo stati presi realmente in considerazione: ad oggi tutto è immobile, tutto tace, i cittadini non sono adeguatamente informati sulla attuale situazione geo-chimica e sulle possibili risoluzioni.
Abbiamo proposto al comune innumerevoli volte di scegliere gli scrutatori tra le persone disoccupate o con un reddito molto basso, ed abbiamo a questo proposito inviato e protocollato varie richieste, confidando sul PRIMO PUNTO della campagna elettorale di questa amministrazione, vale a dire la COESIONE SOCIALE.
Mentre la gente comune è sempre più disperata, blocca il traffico, si da fuoco nei palazzi istituzionali o inscena proteste eclatanti, l’amministrazione comunale ha ritenuto di non rispondere alla nostra richiesta, convocando solo il giorno 11 la commissione elettorale, unicamente per effettuare un sorteggio senza distinguo.
In occasione delle tornate elettorali in molti comuni gli scrutatori sono individuati tramite sorteggio tra coloro che sono contemporaneamente sia iscritti all’albo comunale degli scrutatori, sia inclusi nelle liste di disoccupazione: una soluzione innovativa che tiene conto dello stato di disagio sociale e della sfavorevole congiuntura economica. Seppur in minima misura questi gesti sono importanti, possono valere molto per le famiglie che vivono situazioni economiche delicate.
Unicamente con rammarico, e senza alcuna vena provocatoria di parte, constatiamo che i numerosi inviti pubblici alla trasparenza, alla fattiva partecipazione, alla solidarietà, sono stati ripetutamente e immotivatamente disattesi: sarebbe bastato poco, davvero poco, per fare andare diversamente le cose.
Non a vantaggio di chi scrive, ma di chi legge. Lungi da noi l'intento di polemizzare, cogliamo seduta stante l'occasione per rilanciare nel merito la proposta, chiedendo a questa amministrazione di convocare quanto prima la Commissione Elettorale per stabilire dei criteri oggettivi di nomina degli scrutatori che tengano conto dello stato di disoccupazione e delle condizioni economiche degli iscritti all’albo.
In tal modo, e per le prossime tornate elettorali, come in molti Comuni d'Italia, anche la Città di Montoro potrebbe adottare dei criteri di nomina orientati alla solidarietà, all'eguaglianza sostanziale, alla COESIONE SOCIALE.
Confidiamo almeno questa volta di venire attentamente ascoltati, e fattivamente presi in considerazione!
«A Montoro, come ad Avellino e a Bagnoli, a differenza invece di Fontanarosa, Montecalvo e Montella - commenta il deputato del Movimento 5 Stelle, Carlo Sibilia - le amministrazioni hanno ritenuto di non dover applicare in via prioritaria il criterio della disoccupazione/inoccupazione per procedere alla nomina di coloro che già erano inseriti nell’albo degli scrutatori, mostrando così poca sensibilità nei confronti di chi vive attualmente un momento di forte disagio. I sindaci si sono trincerati dietro giustificazioni che non reggono da un punto di vista normativo e che soprattutto non tengono in debita considerazione la funzione che sono chiamati a svolgere: essere, cioè, dalla parte dei cittadini più deboli. Mi auguro che dalla prossima volta si cambi rotta e si inizi finalmente ad avere a cuore il bene della comunità».