Operai senza stipendi e gazebo. Non lasciateci soli

Continua il presidio Ocm, scarseggiano le risorse. Nessuno stipendio versato. Imprenditore sparito

Si cercano imprenditori che vogliano rilevare lo stabilimento che non va sgomberato. Ecco come potete aiutare

Avellino.  

Ancora senza soldi e risposte. Peggio, adesso mancano anche i gazebo e si sorveglia lo stabilimento sotto il sole cocente e le intemperie. La situazione degli operai, circa una decina, rimasti in presidio giorno e notte, presso l'ex fabbrica dell'Ocevi Sud di Nusco. Fabbrica che ospitava i novantotto dipendenti licenziati dopo la chiusura, molti con famiglie a carico, che ancora non hanno visto un euro dopo mesi. L'imprenditore del gruppo Cellino, ex proprietario della fabbrica, si conferma irraggiungibile.

“Nessuna apertura – ci spiega il segretario Ugl, Vassiliadis – su quel fronte. Noi continuiamo a pressare, ma non arrivano risposte. Intanto spingiamo per cercare un investitore che voglia rilevare lo stabilimento, ma nessuno si è fatto avanti”.

Dopo l'incontro al Mise e la marcia ad Avellino, la situazione è ferma. Il vigore degli operai è stato fiaccato da questo stato di logoramento. Con bimbi e mogli a casa, scarseggiano anche le risorse per continuare il presidio.

“Stiamo cercando dei gazebo – ci spiega Vassiliadis – e risorse per rendere almeno dignitosa la situazione di chi continua questa battaglia infinita, per la propria dignità. Ma ci serve l'aiuto di tutti”.

Per ora l'unico segnale mandato da Cellino, risale proprio a giugno scorso al Mise (Guarda il video). Quando attraverso il suo legale e l'ex direttore dello stabilimento, l'imprenditore ha detto che l'intenzione è quella di vendere i macchinari della sede per poi pagare qualche arretrato ai lavoratori. Non ci ha creduto nessuno, a partire dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Negli anni passati troppi direttori d'azienda hanno spremuto la provincia irpina, rilevando stabilimenti in crisi a prezzi stracciati, e dopo aver raccolto gli utili che si potevano guadagnare, finivano per liquidare tutto. Lasciando i dipendenti per strada e i capannoni abbandonati come quelli che ora troneggiano in tante aree interne, come l'Alta Irpinia. Un dramma che gli operai dell'Ocm non vogliono vivere sulla propria pelle.

Chiunque dispone di un gazebo o pensa di poter dare una mano agli operai può contattare il sindacato, o direttamente la redazione di Ottopagine, e provvederemo a mettervi in contatto con la rappresentanza dell'Ocm. Gli operai non vanno lasciati soli.

Andrea Fantucchio