Centro servizi, sfumata la vendita entro il 2014

Atripalda. la Xenus non ha firmato i contratti e versato la somma necessaria

Atripalda.  

La vendita del Centro servizi per le piccole e medie imprese di via San Lorenzo non si è realizzata. Almeno non entro la fine del 2014 come era previsto, annunciato e sperato. E, conseguentemente, il Comune non ha incassato la prima parte dei 2.651.000 euro concordati, ovvero i circa 715mila euro in contanti che l’acquirente avrebbe dovuto versare al momento della firma sui due contratti predisposti dal notaio Fabrizio Pesiri ed approvati dal responsabile del settore Finanze, Paolo De Giuseppe. I dubbi che anche in Consiglio comunale erano stati sollevati sulla effettiva concretizzazione della trattativa avviata oltre due anni fa con la Xenus srl, l’azienda romana di ricerca farmaceutica interessata all’immobile, si sono rivelati piuttosto fondati. Ed oggi che l’affare sembra essere addirittura saltato in aria i conti del Comune tornano a preoccupare perché se è vero che da un lato le recenti novità normative in tema di contabilità pubblica metterebbero l’Amministrazione al riparo dal rischio dissesto è anche vero che occorre attendere la sentenza della Corte dei Conti a cui era stato garantito che entro la fine dell’anno (scorso) il Centro servizi sarebbe stato venduto ed il disavanzo ripianato. La riforma contabile entrata in vigore proprio ieri prevede, fra le altre cose, l’applicazione graduale della contabilità armonizzata, cioè la realizzazione, per tutte le amministrazioni pubbliche italiane, di un sistema contabile omogeneo, necessario ai fini del coordinamento della finanza pubblica, del consolidamento dei conti pubblici, anche per rispondere con maggiore efficienza alle verifiche disposte in ambito europeo, delle attività connesse alla revisione della spesa pubblica e per la determinazione dei fabbisogni e costi standard. E ciò darà anche la possibilità di un riassestamento straordinario dei residui, sia attivi (crediti) che passivi (debiti) al 31 dicembre 2014, il cui disavanzo risultante potrà essere ripianato in dieci anni. Teoricamente, fino all’approvazione del rendiconto 2014, tutto è ancora possibile, anche realizzare la vendita del Centro servizi e mettere i conti in ordine, ma la scadenza del 31 dicembre 2014, per quanto più simbolica che perentoria, è passata via senza il… botto.