Sconcerto, dolore, incredulità, lacrime e strazio. La comunità avellinese si risveglia sconvolta il giorno dopo l’omicidio di Aldo Gioia, 53 anni, dipendete dell’Fca di Pratola Serra, ucciso a coltellate dal fidanzato di sua figlia.
L’omicidio di Aldo Gioia ha sconvolto anche la comunità dei dipendenti dello stabilimento di Pratola Serra del gruppo Stellantis, dove l’uomo lavorava come geometra.
Sono tanti i colleghi che ricordano Aldo, uomo buono, collega sempre disponibile con tutti come Giuseppe Morsa, il segretario della Fiom Cgil che spesso si è confrontato da dipendente dello stabilimento di Pratola Serra con lui. «Aldo – racconta Morsa – era una persona perbene. Una persona dall’indole buona e sempre disponibile e solare. Questa tragedia ci lascia attoniti e scossi». Il gigante malato dell’industria irpina accoglie la morte di Aldo Gioia in un silenzio quasi irreale. Martedì, al rientro in fabbrica, i colleghi del 53enne potrebbero organizzare un’iniziativa per esprimere il proprio dolore.