Dolce Vita, ancora un annullamento di un'ordinanza di custodia cautelare

Ad annullare la misura cautelare i giudici del tribunale del Riesame di Napoli

dolce vita ancora un annullamento di un ordinanza di custodia cautelare
Avellino.  

di Paola Iandolo 

Indagine Dolce Vita. Il Riesame di Napoli annulla la misura cautelare applicata all’imprenditore Eugenio Pancione. Non finisce di regalare colpi di scena l’indagine “Dolce Vita” che vede coinvolti a vario titolo l’ex primo cittadino del capoluogo irpino Gianluca Festa, oltre che numerosi amministratori, tecnici ed imprenditori di Avellino e provincia.

Stamane, l’Ottava Sezione del Tribunale del Riesame di Napoli, accogliendo l’appello proposto dall’avvocato Valeria Verrusio difensore dell’imprenditore Eugenio Pancione, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso luglio dal Gip presso il Tribunale di Avellino e disposto l’immediata revoca della misura interdittiva applicata. Sembrano aver colpito nel segno i diffusi argomenti offerti al vaglio del Tribunale del Riesame dall’Avvocato Valeria Verrusio che, nello specifico, ha messo in discussione non solo la tenuta dell’impianto accusatorio, ma anche l’adeguatezza della misura cautelare applicata al proprio assistito.

La difesa dell’imprenditore caudino, infatti, ha sempre sostenuto l’estraneità del proprio assistito rispetto alle condotte ipotizzate ed evidenziato la fumosità delle intercettazioni a torto ritenute gravemente indizianti. Lo stesso imprenditore, del resto, sin dall’interrogatorio di garanzia, intese chiarire a pieno la propria posizione rispondendo a tutte le domande poste dal Gip e dal Pm, depositando anche un corposo memoriale accompagnato da documentazione. Solo pochi giorni fa sono stati effettuati presso i laboratori del RIS di Roma, ulteriori approfondimenti sul cellulare sequestrato al Pancione. L’attività investigativa prosegue dunque in maniera serrata anche dopo le pronunzie della Corte di Cassazione che hanno annullato senza rinvio le ipotesi di reato di depistaggio, corruzione per atti contrari ai doveri, induzione indebita e rivelazione del segreto d’ufficio contestate all’ex sindaco Gianluca Festa, determinandone la scarcerazione.