Industria conciaria, verso il secondo World leather congress

L'obiettivo: creare maggiore sinergia fra gli operatori a monte ed a valle della filiera

Solofra.  

Milano ospiterà, il prossimo otto settembre il 2° World Leather Congress, organizzato dall’Unione Nazionale Industria Conciaria. Imprenditori a monte e a valle della filiera: dai conciatori ai produttori di articoli in pelle, dai produttori di tecnologia e sostanze chimiche, esponenti delle istituzioni, di enti pubblici e privati, accademici saranno chiamati a dare il loro contributo per il futuro del settore, analizzando quelli che sono i temi più sensibili. Si parte dalla materia prima, dalla sua disponibilità e qualità. Le previsioni non sono incoraggianti, la produzione è in declino, legata come è a quella della carne. Gli ultimi dati segnalano una crescita molto contenuta nel 2015 nella produzione mondiale di carne, un ridotto 1,3% che porterà a 319 milioni di tonnellate, ma che riguarderà in prevalenza suini e pollame. Bovini e ovini mostrano insignificanti incrementi e per gli ovini si aspetta la ricostituzione dei greggi in Australia e Nuova Zelanda. Altro tema, che richiede sinergie a livello di filiera, è la questione dei capitolati e della limitazione nell’utilizzo di determinate sostanze chimiche richiesti dalla clientela. Innovazione e tecnologia orientate al risparmio energetico stanno modificando profondamente le concerie, sempre più “sostenibili”. Al congresso sono attese delegazioni dai 37 Paesi che aderiscono all’International Council of Tanners, associazione fondata nel 1926 e attualmente guidata dall’italiano Rino Mastrotto, la cui azienda ha sede a Trissino (VI) ed è uno dei gruppi conciari più importanti del mondo, con oltre 500 addetti. L’organizzazione è a cura di UNIC (Unione Nazionale Industria Conciaria), ha il patrocinio della Commissione Europea, del Ministero Italiano delle Sviluppo Economico e della Regione Lombardia.

Giuseppe Aufiero