Rimborso quote depurazione, Sibilia: subito la restituzione

Il deputato del Movimento 5 Stelle all'assessore Spera: prenda esempio dal Comune di Pordenone

Grottaminarda.  

Sulla questione del depuratore di Grottaminarda interviene il deputato del Movimento 5 Stelle, Carlo Sibilia, in risposta alle dichiarazioni dell’assessore Spera. «Invece di dedicarsi agli insulti gratuiti - dichiara il parlamentare avellinese - consiglio, con il dovuto rispetto, all’assessore all’Igiene e alla Sanità del Comune di Grottaminarda di prendere sul serio le richieste dei cittadini, alcuni dei quali hanno giustamente denunciato l’amministrazione per mancato rimborso delle quote sborsate per un servizio mai erogato. Mi riferisco al caso del signor Giacomo Nerino, che ha ottenuto, in prima istanza il 29 giugno 2011, dal giudice di pace di Grottaminarda, la condanna del Comune a pagare le somme per servizi di depurazione mai erogati, sentenza confermata in appello davanti al Giudice unico del Tribunale di Benevento il 4 novembre 2013. Il diritto al rimborso - continua Sibilia - è sancito dalla sentenza della Corte Costituzionale n.335 del 15 ottobre 2008 che ha dichiarato illegittimo richiedere la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione agli utenti che non hanno mai usufruito del servizio mentre l’articolo 7, comma 1 del Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 30 settembre ne regolava le procedure di rimborso. Nel testo della sentenza civile di appello del novembre 2013 - prosegue il portavoce 5 Stelle - il Comune di Grottaminarda si giustifica affermando ‘di non aver proceduto all’individuazione delle somme perché in attesa della documentazione che deve essergli fornita dal gestore del servizio idrico e della pubblicazione di un decreto ministeriale deputato a chiarire le modalità di individuazione delle somme. Premesso che, un mese fa, l’assessore Spera ha ribadito di essere ancora in attesa di questi famigerati elenchi degli aventi diritto, consiglio di seguire l’esempio di alcune amministrazioni del Nord come Pordenone che, in data 30 settembre 2014, ha concluso tutte le operazioni di rimborso preventivamente pubblicizzate sul proprio sito con una trasparenza cristallina. Altro che rispetto istituzionale. Ho l’impressione di essere di fronte ad un maldestro tentativo di prendere tempo perché non si sa dove prendere questi soldi per i rimborsi. Il Comune di Grottaminarda rispetti le sentenze e inizi finalmente a restituire quanto dovuto invece di insultare in maniera gratuita chi chiede trasparenza e rispetto dei diritti dei cittadini».