Mentre dovrebbe cominciare a giorni l’installazione dei 16 parcometri nel centro città, la giunta comunale prova a disegnare un nuovo orizzonte sul fronte dei servizi pubblici. Nei giorni scorsi, infatti, l’esecutivo cittadino ha approvato una delibera che rappresenta il primo passo verso un nuovo sistema di gestione dei servizi collettivi, nei quali rientrerà, per esempio, anche lo spazzamento delle strade. In altre parole, appena possibile, il servizio di igiene urbana, che da solo vale circa 450mila euro all’anno, sarà sottratto a IrpiniAmbiente e affidato, insieme ad altri servizi, ad un unico gestore, che dovrà essere necessariamente una cooperativa sociale individuata con una gara d’appalto. Gli altri servizi sono: pulizia dei plessi comunali, manutenzione verde pubblico, custodia e pulizia bagno pubblico, custodia e pulizia villa comunale, parco delle acacie e servizi igienici annessi, controllo aree di sosta a pagamento e, appunto, spazzamento strade pubbliche. Insomma, un bell’appalto, che dovrebbe poter impiegare parecchi lavoratori, di cui la fetta più grossa è senz’altro rappresentata dallo spazzamento delle strade, il cui costo è coperto dalla quota fissa della tassa sui rifiuti (Tari) che versano tutti i residenti e gli imprenditori. Ma anche tutti gli altri servizi collettivi valgono abbastanza, per cui non è difficile immaginare che potrà accendersi l’interesse di più cooperative sociali o, forse, che qualche cooperativa si formerà apposta per partecipare alla gara per l’appalto. Intanto, da quanto il Comune ha “licenziato” i “vigilini”, la vendita dei grattini dei parcheggi è calata del 20%, anche se, in termini economici, le entrate sono aumentate di circa 1.200 euro al mese grazie al risparmio della provvigione mentre i 16 parcometri, costati circa 132mila euro, saranno inizialmente gestiti dai Vigili urbani e installati nelle principali strade e piazze cittadine (piazza Umberto I, via Roma, piazza Cassese, via San Nicola, via Aversa, via Fiume e via Gramsci) dove insistono circa 400 parcheggi a pagamento. In ogni caso, ciò che sembra certo è che per i nove soci della cooperativa sociale “Punto Lavoro”, nonostante i vari appelli al sindaco, non vi sia più speranza di tornare a svolgere il ruolo di “vigilini”. La giunta comunale, infatti, ha deciso di opporsi alla richiesta di risarcimento dei danni avanzata dalla cooperativa attraverso il Tribunale di Avellino, a cui è demandato il compito della quantificazione che contempla sia i mancati incassi (la richiesta è di circa 7mila euro al mese lordi), sia le spese sostenute per i giudizi, sia i danni di immagine. Senza contare che sono sempre in gioco gli oneri assicurativi e previdenziali che la Direzione provinciale del lavoro ha reclamato sia alla cooperativa, sia, in subordine, al Comune in qualità di stazione appaltante.
Parcometri e spazzamento, l’esecutivo cambia marcia
Per garantire l’igiene urbana (450mila euro annui) stop a Irpiniambiente e servizio a una Coop
Atripalda.