Da un lato il degrado con l'erba che avvolge marciapiedi e strade lungo la disastrata statale 90 delle puglie, dall'altro una vera e propria lezione di decoro urbano da parte dei detenuti del carcere Campanello. Accade in località Cardito ad Ariano Irpino, dove alcuni reclusi, armati di decespugliatore, scope e pale hanno eliminato erbacce e arbusti fino a rendere finalmente percorribile il tratto di strada riservato ai pedoni. Sorvegliati dalla polizia penitenziaria hanno svolto un lavoro davvero encomiabile e ordinato.
Un esempio pratico di ciò che da anni la direttrice del carcere arianese Maria Rosaria Casaburo ha chiesto al comune senza ottenere una sola risposta. Ma solo promesse disattese e impegni non mantenuti.
Un protocollo, una sorta di convenzione tra comune e carcere per consentire a detenuti cosiddetti affidabili di poter svolgere lavori di pubblica utilità, manutenzione del verde e delle strade, aperture di biblioteche e musei, pulizia e manutenzione del cimitero ed altre attività ancora.
No se n'è fatto mai nulla. Un protocollo che è rimasto fermo in un cassetto. Un'occasione persa per restituire decoro alla città.