#SolofraTeatrAmo, 6 giorni di applausi per 6 compagnie diverse

Successo per la rassegna organizzata da "I Cardi" in collaborazione con l'assessore D'Onofrio

Solofra.  

Cento posti occupati, sei date per sei compagnie teatrale, tre libri presentati, due artisti in mostra, un eroe in viaggio: il sogno di dodici ragazzi di età compresa tra i 16 e i 26 anni. Tutto questo è stata la I Rassegna del Teatro Amatoriale di Solofra, organizzata dalla compagnia teatrale ''I Cardi'', figlia del Centro Giovanile San Giuseppe Marello, con la preziosa collaborazione dell'amministrazione comunale nella persona di Pasquale D'Onofrio, assessore alle politiche sociali.

#SolofraTeatrAmo è stato hashtag ufficiale e motto dell'evento, che non si è stemperato in una mera utopia, ma ha assunto in modo dirompente i tratti di un progetto e di una pragmatica esperienza culturale. Suggestivo e più che mai appropriato alla promessa culturale dell' evento il complesso monumentale di Santa Chiara, ex convento adiacente la collegiata di San Michele, da pochi anni ristrutturato e che, con la Rassegna, si è visto immensamente rivalutato.

Sono state appunto sei le compagnie teatrali amatoriali ospitate nella pittoresca cornice durante questa prima rassegna, che punta a diventare un appuntamento annuale: la compagnia del Centro Anziani Solofrani, ''E Sceppacentrella'' di Salerno, la compagnia dell'associazione ''Il Sorriso di Borgo'' di Montoro e quella dell' associazione ''Mela'' di Avella rispettivamente nei giorni 12, 13, 27 e 28 giugno, mentre nei giorni 4 e 5 luglio si sono esibite la compagnia degli ''Arcoscenico'' e, appunto, la compagnia solofrana de ''I Cardi''.

L'evento non è stato inscritto in un'assoluta kermesse teatrale, ma ha accolto diverse iniziative di carattere culturale. Come accennato, tre sono stati i libri presentati nei preserali della rassegna; seppur estremamente diverse tra loro, queste opere sono accomunate da una profonda passione per il territorio e per la sua promozione. Primo ad essere mostrato al pubblico solofrano è stato il romanzo ''La briganta e lo sparviero'' di Licia Giaquinto, edito da ''Romanzo Marsilio''; la storia narrata, quella della briganta Filomena Pennacchio e del brigante Giuseppe Schiavone, ha un fondo storico vicinissimo alla nostra realtà meridionale e la scrittrice, originaria di Aterrana,nata a Solofra e residente a Bologna, ha intrapreso un viaggio tra le terre d'Irpinia per arrivare alla stesura di questo racconto. Di diverso genere il trattato ''La bellezza del divino – le opere pugliesi di Cesare Fracanzano'' del critico d'arte pugliese Ruggiero Doronzo, distribuito da ''Cafagna Editore''; vivo e sentito è il commento ai dipinti di Fracanzano, pittore coevo del solofrano Francesco Guarini e operante nel barlettano. In ultimo, è stato presentato per la prima volta dalla sua uscita  il romanzo storico-fantasy ''La leggenda del falco dorato – il cacciatore di sogni'' di Alessandro De Stefano. Solofrano neppure trentenne, incallito sognatore e uno degli attori e dei responsabili della compagnia teatrale ''I Cardi'', ha ambientato e strutturato le vicende di un gruppo di giovani universitari dell'immaginaria città di Govin sulla passione viscerale per la propria terra, interesse recondito che coltiva fin dalla prima adolescenza e che lo lega indissolubilmente all'impegno di promozione culturale e sociale.

In associazione alla presentazioni dei libri, è stata allestita una piccola mostra di due giovani artisti solofrani, anch'essi molto distanti per genere pittorico: Domenico De Rubeis e Salvatore Pacelli. Dal primo nasce ''De Rubeis Arte'' (su Facebook con questo nome), esplicazione dell'interiorità estemporanea dell'artista, che dipinge in linea con la propria mera ispirazione, servendosi di diversi materiali arganicati su tela grazie alla pittura. L'esposizione del secondo artista ha visto in mostra le diverse tecniche a cui si dedica: la trasposizione reinterpretata di architetture interne ed esterne con china su carta e la ritrattistica a matita, genere particolarmente positivo per le attitudini del disegnatore.