I candidati socialisti si presentano: in campo per l’Irpinia

Tarantino, Del Regno, Mascioli e Iaione hanno spiegato le ragioni del loro impegno con De Luca

Atripalda.  

I candidati irpini al Consiglio regionale nella lista del Partito Socialista Italiano si sono presentati stamani nel salone della biblioteca comunale di Atripalda. 

Agata Tarantino, Arturo Iaione (che “giocava” in casa), Beniamino Del Regno e Irene Mascioli (nella foto) hanno sostanzialmente spiegato le ragioni del proprio impegno, il ritorno dei socialisti con una propria lista ed il sostegno al candidato governatore Vincenzo De Luca

«E’ per noi motivo di grossa soddisfazione - ha esordito Beniamino Del Regno - aver presentato una lista di partito al fianco di De Luca. Speriamo che l’elettorato ci premi riconoscendoci il merito della nostra scelta. Un tempo il Psi aveva un grosso consenso, speriamo che i socialisti abbiano ancora la forza per ribellarsi e che qualcuno di noi sia eletto al Consiglio regionale per avere la possibilità di portare i problemi di Avellino al tavolo della Regione. Il nostro messaggio è di affetto ed amore per questa terra - ha concluso il candidato - e noi siamo persone trasparenti».

«Sono socialista - ha aggiunto Agata Tarantino - ed il nostro simbolo e la nostra bandiera sono per noi motivo di grande orgoglio. L’Irpinia è uscita da tutte le strategie di sviluppo della Regione e ciò è uno dei motivi della disaffezione che registriamo fra la gente. Le persone che incontriamo ci dicono che voteranno le persone, non i partiti, altrimenti si asterranno. Abbiamo sprecato fondi e opportunità, la politica ha fallito perché in provincia di Avellino non ha portato nulla ed è paradossale sentire l’elencazione dei problemi che abbiamo dalle stesse persone che finora hanno governato. Noi siamo irpini e la presenza socialista è importante perché se non saremo noi a farci carico delle esigenze dei nostri conterranei - ha concluso la candidata - non lo farà nessuno». 

«Sono una mamma, una professionista ed una cittadina - ha esordito Irene Masciola - e mi sono riaffacciata alla politica perché sono arrabbiata e voglio dare il mio contributo per per cercare di cambiare la vita dei cittadini. Il governatore uscente Stefano Caldoro ha profondamente deluso le famiglie perché non ha fatto nulla per gli asili, la scuola e lo sport. E i tagli verticali hanno finito per lasciare i territori abbandonati a sé stessi. Sulla sanità è calata una scure, così come sui trasporti. Votare socialista significa cambiare rotta a favore delle aree interne come la nostra e - ha concluso la candidata - farle tornare centri culturali e commerciali».

«I socialisti sono in campo perché c’è un disinteresse per l’Irpinia - ha attaccato Arturo Iaione -. Qualcuno potrebbe obiettare che non vede il rinnovamento, che non può e non deve essere semplicemente proporre un candidato diverso oppure più giovane, ma la capacità di saper interpretare le esigenze del territorio. La classe politica si è dedicata finora esclusivamente all’arricchimento personale, ad elargire prebende per i propri amici ed a gestire grosse somme di denaro. Noi crediamo che con De Luca, costante i suoi limiti caratteriali, si possa chiudere con la politica del passato, con i 16 milioni di euro di consulenze spesi negli ultimi cinque anni. Secondo uno studio del quotidiano Ilsole24ore dal 2009 al 2013 la spesa complessiva delle regioni è passata da 100 miliardi di euro a circa 150, di cui solo 17 utilizzati per gli investimenti, cioè per creare sviluppo e posti di lavoro, il resto è destinato alla cosiddetta spesa corrente, cioè alla sanità, al trasporto, agli stipendi, alle consulenze. In Regione Campania ci sono dirigenti che guadagnano fino a 200mila euro all’anno e se sono bravi è anche giusto che li prendano, ma come si spiegano i 16 milioni spesi per le consulenze? Agricoltura, forestazione, mobilità, amministrazioni locali, finanziamenti per creare sviluppo sono fra le priorità dei socialisti, in grado di poter esprimere almeno un consigliere. Ho conosciuto alcuni giovani che vorrebbero creare una start up. Hanno un’idea innovativa per la raccolta dei rifiuti solidi urbani che potrebbe esonerare i cittadini dal pagamento della tassa perché dai rifiuti si potrebbe produrre reddito. Le idee ci sono, c’è solo bisogno di qualcuno che ci creda. Personalmente sono in una fase della mia vita in cui non aspiro alla carriera politica, se sono in campo è perché ci credo, credo che possiamo dare il contributo necessario per ripartire. Tutti e quattro guardiamo nella stessa direzione, siamo uguali perché crediamo allo stesso modo in questa battaglia e nel lavoro che vogliamo fare. Non ho mai raccontato a nessuno che tanti anni fa, appena laureato, andai negli Stati Uniti, dove incontrai mister Leparulo di Cervinara, uno dei principali finanziatori dell’università Princeton nel New Jersey, che voleva farmi restare lì ad insegnare, ma non accettai perché volevo tornare qui, perché sono innamorato di questa terra. Chi mi conosce lo sa. Ecco perché chiediamo il consenso, non abbiamo necessità, siamo tutti liberi professionisti, ma - ha concluso il candidato - vogliamo solo impegnarci per questa terra».

Rispondendo alle domande dei giornalisti presenti, a proposito delle condizioni che hanno favorito la presentazione di una lista socialista, Beniamino Del Regno ha aggiunto: «Il Psi è stato un grande partito, poi diventato piccolo. Da qualche anno, però, sta faticosamente crescendo, risalendo la china. Per diversi anni è stato la riserva indiana di tutti i partiti e ritrovare l’orgoglio e la dignità è stato difficile anche se ci siamo sempre sentiti socialisti. Una grande soddisfazione ce la siamo già presa quando il nostro compagno Bettino Craxi è stato riabilitato proprio da chi lo aveva attaccato, cioè Antonio Di Pietro. Oggi c’è un progetto serio, una prospettiva di crescita, non per tornare al potere, ma per riaffermare i nostri valori, nella nostra collocazione naturale che è il centrosinistra». Mentre sulla differenza con Caldoro, anch'egli figlio della tradizione socialista, Arturo Iaione ha chiosato: «Caldoro ha cessato di essere socialista quando ha consegnato la sua bandiera a Berlusconi. Il Psi ha una storia che parte dal 1842 e non ha nulla a che vedere con chi come Caldoro o Mattei molto prima di lui ha immaginato di utilizzare i partiti come se fossero taxi, solo per arrivare da qualche parte e poi abbandonarli».

Gianluca Roccasecca