"Sono stato oggetto di aggressioni mediatiche e giudiziarie, ritengo del tutto infondate, per fatti che assolutamente sono distanti dalla mia persona e di cui mi sento oltremodo innocente. I rappresentanti della maggioranza consiliare, di cui ho fatto parte, hanno deciso di affiancare quell'accusa, proponendo una costituzione di parte civile anche nei miei confronti. E' per tale ragione che comunico le mie dimissioni dalla carica di consigliere comunale, ovviamente anche di presidente del consiglio comunale".
Andrea Amoroso si dimette. Questa mattina si è congedato ufficialmente dall'amministrazione Mercogliano. Lo ha fatto protocollando una dura missiva in cui spiega le ragioni del gesto che - è evidente - rappresenta anche una rottura, probabilmente insanabile, con il sindaco che ha deciso di costituirsi parte civile nei vari procedimenti che vedono imputati amministratori e tecnici del Comune di Pago Vallo Lauro, tra cui anche il suo predecessore Giuseppe Corcione, che è tra l'altro suo zio. Al vaglio dei magistrati il castello accusatorio della Direzione Investigativa Antimafia che mira a cristallizzare il rapporto tra politica, imprenditoria e camorra nel piccolo comune irpino.
Amoroso è tra gli imputati, anche se va detto che le autorità giudiziarie, finora occupatesi della valutazione, hanno ritenuto le accuse nei suoi confronti, almeno nell'attuale giudizio sommario, del tutto infondate. Ecco perché la costituzione di parte civile, anche nei suoi confronti, da parte del primo cittadino Antonio Mercogliano. rappresenta per Amoroso una sorta di "oltraggio", o meglio, il venir meno del rapporto di fiducia tra sindaco e consigliere comunale.
"Negli anni ho affrontato la vita amministrativa e la rappresentanza come impegno, nei limiti delle mie possibilità, nei confronti dei cittadini, anteponendo sempre l'interesse collettivo a qualsiasi altro, con orgoglio di poter dare il mio contributo all'assemblea elettiva - scrive Amoroso nel documento delle dimissioni - Non voglio minimamente considerare le motivazioni dell'atto con cui il sindaco si costituisce parte civile. Esso però, come tale, significa che non solo si sposano teorie e tesi di colpevolezza, ma addirittura si perseguono interessi scaturenti dai reati chiedendo l'affermazione di responsabilità, la condanna per intenderci, affiancando la Procura della Repubblica nel suo viatico accusatorio anche nei miei confronti".
"Giovedì scorso mi sono trovato in un'aula giudiziaria, per la celebrazione dell'udienza preliminare, dove coloro che avevano condiviso con me scelte e programmi mi hanno voltato la faccia ed hanno ritenuto la mia colpevolezza e delinquenza, costituendosi parte civile - prosegue Amoroso - Questo per me è del tutto intollerabile e non giustificabile in alcun modo, nemmeno come scelta condizionata di vita. Allo stato, ritengo oltremodo dignitoso allontanarmi da chi mi ritiene colpevole e fa di tutto per farlo dichiarare, nella certezza di versare io nel giusto e riservandomi qualsiasi tutela della mia persona ingiustamente aggredita nella propria dignità".
"Chiedo scusa ai miei elettori per questo gesto necessitato di abbandono, nella certezza che comprenderanno il senso di disagio insuperabile, in cui mi sia venuto a trovare, tale da non consentire la prosecuzione del mandato conferito", conclude Andrea Amoroso.