di Paola Iandolo
In mattinata sarà discusso davanti ai giudici della Prima Sezione della Corte di Cassazione il ricorso contro la sentenza di secondo grado per Elena Gioia e Giovanni Limata, accusati dell’omicidio di Aldo Gioia, papà di lei. A presentare i ricorsi gli avvocati Rolando Iorio, in favore di Giovanni Limata e Livia Rossi, per Elena Gioia. La decisione degli ermellini potrebbe arrivare anche in serata.
In secondo grado
I giudici della Corte di Appello avevano riformato la sentenza di primo grado e la condanna a 24 anni di reclusione per i due autori dell’omicidio di Aldo Gioia, il 53enne avellinese ucciso a coltellate nella sua abitazione di Corso Vittorio Emanuele. Da ventiquattro anni di reclusione a diciotto anni. Questa la decisione dei giudici della IV Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli per i due giovani noti come “fidanzatini killer”. A Giovanni Limata i magistrati avevano riconosciuto il vizio parziale di mente, per Elena era stato accolto il discorso relativo alla prevalenza delle attenuanti generiche sulle aggravanti.
Il delitto
L'omicidio avvenne intorno alle 22:30 del 23 aprile 2021 all’interno dell’appartamento della famiglia Gioia di Corso Vittorio Emanuele ad Avellino. Aldo Gioia venne colpito da 13 coltellate agli arti superiori e a quelli inferiori. Le quattro coltellate inferte all’altezza del torace avevano danneggiato gli organi interni.