Moscati Avellino, infermiera aggredita dalla familiare di un paziente in attesa

L'operatrice sanitaria ha sporto denuncia

moscati avellino infermiera aggredita dalla familiare di un paziente in attesa

Ennesima aggressione in Campania ai danni del personale sanitario...

Avellino.  

Una operatrice socio-sanitaria dell'ospedale 'Moscati' di Avellino è stata aggredita dalla familiare di un paziente ricoverato in pronto soccorso. La vicenda, resa nota oggi, si è verificata nel pomeriggio di ieri. L'infermiera era intervenuta in seguito alle proteste della donna alla quale aveva spiegato che l'attesa della visita era dovuta a casi più urgenti che avevano la precedenza. Una risposta che non è piaciuta alla familiare del paziente che stava aspettando, la quale ha prima aggredito verbalmente l'infermiera e poi fisicamente, provocandole ferite ad un braccio e alle labbra. L'intervento della guardie giurate addette alla sicurezza dell'ospedale ha impedito conseguenze ancora più gravi. L'operatrice sanitaria ha sporto denuncia. 

"Come organizzazione sindacale esprimiamo la massima solidarietà alla operatrice socio sanitaria barbaramente aggredita ieri pomeriggio nel pronto soccorso del Moscati. La pandemia Covid, proprio quella che avrebbe dovuto renderci tutti migliori, ha fatto emergere la retorica dell’eroismo dell’operatore sanitario… niente di più scorretto e lontano dalla realtà… non sono eroi, sono medici, infermieri, OSS che ce la mettono tutta ogni giorno per dare una risposta alle molteplici richieste di bisogni assistenziali da parte dell'utenza in contesti organizzativi complicati come ad esempio il Pronto Soccorso.  Il settore dell' emergenza urgenza è in drammatica sofferenza su tutto il territorio nazionale.
Prendersela fisicamente e verbalmente con chi sta solo cercando di fare al meglio il proprio lavoro in condizioni difficili è veramente inconcepibile e ingiustificabile!. I vertici aziendali del Moscati già ad inizio anno hanno messo in atto misure di potenziamento del drappello di polizia nella fascia oraria diurna e questo ha consentito sicuramente una migliore tutela per gli operatori sanitari all'interno della struttura ospedaliera. È inaccettabile che si debba avere paura di andare a lavoro, a maggior ragione quando il lavoro riguarda la tutela della vita e della salute".