Avellino: inchiesta Dolce Vita, ecco perché Festa è tornato in libertà

Uno degli avvocati difensori spiega ai microfoni di Ottochannel la strategia difensiva

Avellino.  

I magistrati della Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione hanno disposto la scarcerazione dell’ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa accusato di peculato, corruzione nell’esercizio delle funzioni, falso, induzione indebita e turbativa d'asta. I giudici della Suprema Corte hanno disposto l’annullamento senza rinvio, dopo che gli avvocati Luigi Petrillo e Dario Vannetiello hanno discusso i ricorsi incentrati su una serie di motivi legati, in particolare alla inutilizzabilità delle intercettazioni sia telefoniche che ambientali e soprattutto con il trojan.

L’ex sindaco Gianluca Festa ha ottenuto nella stessa giornata l’annullamento di ben due ordinanze di custodia cautelare (quella del 18 aprile e quella del 10 luglio), addirittura anche con un ricorso per “saltum”, che è certamente una delle impugnazioni che ha la soglia di accoglimento più bassa in Cassazione. A spiegarlo è l'avvocato Vannetiello che ieri ha discusso in Cassazione assieme al suo collega cassazionista Luigi Petrillo. Insieme hanno vinto un match decisivo in Cassazione dopo aver “giocato” una partita “perfetta”.