di Paola Iandolo
Confermati i primi sequestri chiesti dalla Dda di Napoli per i beni riconducibili ai presunti componenti del Clan delle Aste. I magistrati del Tribunale del Riesame hanno sciolto la riserva confermando per una prima tranche di posizioni al vaglio del Tribunale della Libertà (misure reali) il decreto di sequestro d’urgenza firmato dai pm antimafia Henry Jhon Woodcock e Simona Rossi e convalidato dal Gip del Tribunale di Napoli Federica De Bellis. La prossima udienza per discutere gli altri riesami è stata fissata per il 18 luglio.
La ricostruzione
Ieri si è svolta la prima udienza contro il decreto di sequestro emesso dal gip di Napoli su richiesta della Dda, in particolare dai pm Henry John Woodcock e Simona Rossi riguardante 70 immobili, 26 terreni, 6 società, 3 autoveicoli e quasi 600 mila euro riconducibili al gruppo malavitoso. Ma i giudici del tribunale del Riesame si sono riservati la decisione. Per i giudici irpini di "Aste Ok" "i dati processuali acquisiti al termine del dibattimento hanno restituito, con granitica certezza, la prova dell'esistenza di un sodalizio di natura camorristica" distinto dal "clan nuovo Partenio". A farne parte, nella veste di promotori, organizzatori e partecipi, sarebbero Nicola Galdieri, Livia Forte, Armando Aprile, Modestino Forte (deceduto), Damiano Genovese, Carlo Dello Russo e Beniamino Pagano, e come concorrenti esterni da Gianluca Formisano e Antonio Barone.