Beni del "Clan delle Aste": discussi i primi ricorsi contro i sequestri

La decisione arriverà il prossimo 15 luglio dopo la discussione degli ultimi ricorsi

beni del clan delle aste discussi i primi ricorsi contro i sequestri
Avellino.  

 di Paola Iandolo 

Sequestro di beni milionario del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di NAPOLI nei confronti dei componenti del cosiddetto "clan delle aste": la decisione arriverà il 15 luglio quando è prevista la discussione del riesame per l'indagata Livia Forte, la "signora delle aste".

Ieri si è svolta la prima udienza contro il decreto di sequestro emesso dal gip di Napoli su richiesta della Dda, in particolare dai pm Henry John Woodcock e Simona Rossi riguardante 70 immobili, 26 terreni, 6 società, 3 autoveicoli e quasi 600 mila euro riconducibili al gruppo malavitoso. Ma i giudici del tribunale del Riesame si sono riservati la decisione. Per i giudici irpini di "Aste Ok" "i dati processuali acquisiti al termine del dibattimento hanno restituito, con granitica certezza, la prova dell'esistenza di un sodalizio di natura camorristica" distinto dal "clan nuovo Partenio". A farne parte, nella veste di promotori, organizzatori e partecipi, sarebbero Nicola Galdieri, Livia Forte, Armando Aprile, Modestino Forte (deceduto), Damiano Genovese, Carlo Dello Russo e Beniamino Pagano, e come concorrenti esterni da Gianluca Formisano e Antonio Barone.