Avellino, tangenti in comune: ora Nargi chiarisca la sua posizione altrimenti...

La Procura deve definire in tempi brevi la posizione della sindaca nell'inchiesta Dolce Vita

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Avellino.  

Stavolta davvero non si può dire che siamo di fronte ad una giustizia ad orologeria. Anzi l'intervento della Procura di Avellino arriva fuori tempo massimo quando ormai gli avellinesi hanno già deciso a chi affidare la guida della città. Sarebbe cambiato qualcosa se le nuove accuse contro l'ex sindaco Festa, che ipotizzano un giro di mazzette sugli appalti del comune, fossero state rese pubbliche in campagna elettorale? Chissà. Non c'è la controprova.

C'è la certezza, però, di una città, parliamo di società civile, che si gira sempre dall'altra parte. Ricordate le accuse di Rosario Cantelmo sull'Isochimica? Ebbene Avellino per anni ha consentito che un imprenditore senza scrupoli mandasse al macello giovani operai desiderosi di costruirsi un futuro solo per lucrare sugli appalti delle ferrovie dello Stato per la scoibentazione delle carrozze ferroviarie. Sappiamo com'è finita.

Oggi c'è un pezzo di città che ha scelto di continuare nel solco tracciato da Gianluca Festa. Continuità, ma in che senso? La Nargi rispondendo a una domanda nel corso di una intervista in tv a Otto Channel disse chiaramente che i progetti avviati vanno portati avanti e conclusi "ma che le persone sono diverse". Quasi a voler scaricare chi c'era prima di lei. C'è un problema, però. O meglio un'ombra che aleggia sulla Nargi, ricordiamo indagata a piede libero nell'ambito dell'inchiesta "Dolce Vita". Nell'ordinanza che butta altro fango sull'ex sindaco c'è un passaggio che riguarda l'attuale primo cittadino. "Neppure le dimissioni dall'incarico del Festa e l'elezione del nuovo sindaco appaiono dirimenti per escludere il pericolo di recidiva". "Difatti le ultime consultazioni elettorali hanno visto la vittoria di Laura Nargi, ex vicesindaco della giunta capeggiata dal Festa. Trattasi della stessa persona che le indagini sfociate nella precedente ordinanza cautelare hanno visto impegnata a prelevare e far sparire documenti all'interno dell'ufficio del primo cittadino".

Ora non si può davvero far finta di niente. O la Nargi chiarisce pubblicamente la sua posizione in questa vicenda giudiziaria davvero vergognosa oppure tocca alla Procura fare in fretta nel definire il quadro accusatorio per capire se questo sindaco può continuare a governare nel rispetto della legalità la città di Avellino.