Omicidio Bembo, la mamma: "Il nostro ergastolo è iniziato il primo gennaio 2023"

Il processo continua il 16 luglio per ascoltare altri testimoni

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Avellino.  

"Quando siamo arrivati il medico ha detto che la situazione era veramente grave. Ho visto una barella piena di sangue". inizia così il drammatico racconta di Cinzia Tino, la mamma di Roberto Bembo accoltellato all'alba di Capodanno davanti al bar di Mercogliano nel 2022. "Il medico era sconvolto dalla ferocia dell'accaduto. Una coltellata alla schiena aveva gravemente compromesso il polomne. Il medico ha poi aggiunto che aveva varie escoriazioni al volto, provocate da un tirapugni. Non l'abbiamo visto per due giorni ma, quando ho potuto vederlo, aveva il viso gonfio, con lesioni sotto lo zigomo. Mi ha detto che stava prendendo farmaci anticoagulanti. Aveva perso molto sangue. Dopo quindici giorni di agonia hanno dovuto staccare la spina".

Gli avvocati Gateano Aufiero e Stefano Vozella - difensori dei tre imputati, di cui due in carcere - hanno approfondito la questione relativa al tirapugni. Sul punto la donna ha precisato: “non ricordo il nome del medico che me lo ha detto, ma faceva parte dell’equipe, risalire al suo nome dovrebbe essere piuttosto facile. Gli amici di Roberto mi avevano detto soltanto che loro si erano fermati a mangiare qualcosa, non mi hanno detto altro. Le risposte io le volevo dal tribunale non certamente da dei ragazzi. In questa storia c’abbiamo perso tutti. Io ho perso un figlio di vent’anni e la mia vita è cambiata. Il nostro ergastolo è iniziato il primo gennaio 2023”. L'imputato Nico Iannuzzi - finito in cella insieme a Luca Sciarrillo dopo essersi consegnati insieme al loro legale - ha chiesto nuovamente scusa alla madre di Roberto Bembo e ai suoi familiari. La prossima udienza è attesa per il 16 luglio 2024.