Una ventina di detenute del carcere di Pozzuoli ha lasciato la struttura dirette all'Istituto a custodia attenuata per madri a Lauro, nell'Avellinese. Lo conferma alla Dire il Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello che ha trascorso la mattinata nella casa circondariale flegrea ed ha assistito alla loro partenza. "Domani - aggiunge - sarò a Lauro per incontrarle". Sebbene in questi mesi le detenute abbiano avuto vari incontri con tecnici, assistenti e medici ed abbiano partecipato a simulazioni in caso di terremoto, quando nella tarda serata di ieri sono caduti diversi calcinacci, in particolare al terzo piano del carcere, è subito partita la macchina delle istituzioni per "dare una risposta concreta, tesa - sottolinea Ciambriello - al diritto alla vita". Le detenute hanno trascorso la notte nel cortile e la direttrice del carcere, Giulia Leone, "è rimasta nella struttura". Le istituzioni, rimarca il garante campano che è anche portavoce della conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà, hanno "scelto saggiamente e responsabilmente". Impegnati per "una rapida ed efficace soluzione" la provveditrice generale delle carceri campane Lucia Castellano ed il magistrato di sorveglianza Gaetano Eboli. Le detenute che durante la giornata lavorano fuori dalla struttura sono state autorizzate a non farvi rientro stasera e a dormire presso il proprio domicilio. L'orientamento, in definitiva, è trasferire le donne recluse a Pozzuoli non lontano da Napoli e comunque in strutture campane. Sezioni per ospitarle "saranno attrezzate nelle carceri di Avellino, Benevento, Salerno e Santa Maria Capua Vetere come nel penitenziario napoletano di Secondigliano".
Il sindacato:
"Oggi, a causa della scossa di terremoto di magnitudo 4.4 che ha colpito la città di Napoli, il carcere femminile di Pozzuoli è stato evacuato per motivi di sicurezza. Circa 140 detenute sono state trasferite in altri istituti penitenziari della zona, tra cui Napoli Secondigliano, ICAM Di Lauro, Benevento e, probabilmente, anche Avellino". A dare la notizia è Orlando Scocca, Coordinatore Regionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria per la Campania, lanciando un appello al Provveditore e chiedendo chiarimenti sulle modalità di riassegnazione del personale di Polizia del Carcere Femminile di Pozzuoli negli istituti di zona. Scocca ha inoltre richiesto un incontro urgente per discutere della questione. Aggiunge Mirko Manna, Coordinatore Nazionale della Fp Cgil Polizia Penitenziaria, che "la situazione del carcere di Pozzuoli è solo una delle tante strutture che necessitano di una revisione strutturale. Molte carceri italiane hanno origine borbonica e, nonostante i fondi del PNRR, non si comprende perché lo Stato e l'Amministrazione Penitenziaria non abbiano ancora attivato le procedure di risanamento delle strutture o la costruzione di nuove, considerando anche il grave sovraffollamento che affligge le carceri italiane che oggi si attesta al otre 61.000 reclusi. Ancora una volta, a farne le spese sono le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria". Conclude Manna: "chiederemo un incontro urgente con il Ministro Nordio per discutere della progettualità prevista per i prossimi anni, tra cui l'incremento del personale - richiesto più volte dalla Fp Cgil Nazionale Polizia Penitenziaria - e l'adeguamento delle strutture esistenti, che attualmente sono prive di salubrità e sicurezza. Non ci sono mezzi idonei a garantire al personale di Polizia Penitenziaria di poter operare in sicurezza, nel rispetto dei dettami costituzionali sul trattamento penitenziario Italiano ed europeo".