di Paola Iandolo
Alla stessa azienda, in dispregio del principio di rotazione, sarebbero stati assegnati due appalti consecutivamente. Lavori per un importo di circa 150mila euro assegnati, per un lotto e di 110mila per un altro lotto, assegnati sempre alla stessa ditta. Questa la ricostruzione della pubblica accusa, che ora verrà discussa davanti dai giudici del Riesame, sezione reale, del tribunale di Avellino il 22 marzo per gli indagati Filomena Smiraglia, Diego Guerriero (dimessosi dalla carica di consigliere comunale) e suo fratello Fabio Guerriero e il 27 marzo per il primo cittadino, Gianluca Festa, coinvolto nell’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta ed emissione di false fatture per operazioni inesistenti. Gli indagati avranno modo di fornire la loro versione e dimostrare la correttezza delle modalità adottate.
Modalità contestate dalla pubblica accusa
Appalti assegnati con l’iter dell’affidamento diretto. Stando a quanto sostenuto dagli inquirenti alcuni dei lavori – finiti al centro dell’inchiesta – sarebbero stati suddivisi per eludere la norma prevista dal codice degli appalti.