Si avvicina il giorno del riesame (fissato per venerdì 22 davanti al collegio presieduto dal giudice Sonia Matarazzo), ma intanto dagli atti depositati dagli inquirenti emerge l’esistenza di un meccanismo conosciuto non solo dalla dirigente comunale indagata, Filomena Smiraglia (difesa dall’avvocato Marco Campora), ma anche da alcuni dei dipendenti di Piazza del Popolo. Dall’inchiesta è emerso anche il ruolo di una funzionaria, pronta a “soddisfare le richieste del sindaco” nella gestione degli appalti. La costante interferenza del sindaco Gianluca Festa (indagato e difeso dall’avvocato Luigi Petrillo) nelle questioni inerenti gli affidamenti degli appalti pubblici emerge con forza anche dalle intercettazioni acquisite dagli inquirenti negli uffici comunali.
La violazione del principio di rotazione
Ad avviso della pubblica accusa in alcuni casi nella gestione degli appalti indetti dal comune di Avellino sarebbe stato violato il principio della rotazione tra le società. Inoltre dalle conversazioni – finite agli atti – tra la dirigente comunale e la funzionaria emerge il metodo applicato per evitare i controlli: effettuare uno stralcio dei lavori in modo da ricondurli sotto la soglia dei 40mila euro evitando di fatto, di procedere alle verifiche. Ed ancora per garantire sempre alle stesse ditte l’affidamento dei lavori – violando la normativa del settore – motivavano tale scelta affermando che non vi erano altre alternative, tenuto conto anche che la ditta in questione aveva accuratamente eseguito il precedente contratto.
Fatture della Del-Fes Cestistica irpina
Dalla disamina della documentazione contabile sarebbero emerse anche due fatture emesse dalla società di basket Del-Fes cestistica a favore delle ditte alle quali la dirigente e la funzionaria si erano adoperate per assegnare - anche in violazione dei principi stabiliti dal codice degli appalti - i lavori pubblici.