Post Facebook diffamatorio: condannato Damiano Genovese

Emessa sentenza di condanna con una ammenda, pena sospesa e non menzione

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Avellino.  

 

 

di Paola Iandolo 

Era accusato di diffamazione aggravata: si è chiuso con una condanna il processo per Damiano Genovese, attualmente ristretto nella casa circondariale di Agrigento per il suo coinvolgimento nell’inchiesta condotta dalla procura distrettuale antimafia di Napoli sulle aste giudiziarie. Il giudice Gennaro Lezzi lo ha condannato a 700euro di ammenda, pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziario. Il pubblico ministero, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto la condanna a 500 euro di ammenda.

Il post finito nelle aule di tribunale

«Cara Maria si affannano a parlare di famiglie, quelle che impropriamente definite criminali, ma che non danneggiano il sociale e trascurano le famiglie politiche che attraverso associazioni o cooperative incidono sul sociale appropriandosi di servizi e affidamenti a suon di soldoni… chiediamo all’onorevole Rosetta D’Amelio». Questa la frase scritta dall’ex consigliere in quota lega del comune di Avellino, che portò l’esponente del Pd irpina a denunciare Damiano Genovese per diffamazione aggravata. Stando all’ipotesi accusatoria, il figlio di Amedeo Genovese e – all’epoca dei fatti – consigliere comunale della Lega, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, avrebbe diffamato Rosetta D’Amelio, ex assessore alle politiche sociali della regione Campania.

Pronti i ricorsi

Le motivazioni saranno depositate tra 90 giorni e i legali di Damiano Genovese (incensurato), gli avvocati Claudio Mauriello e Claudio Moscariello, sono pronti ad impugnare la sentenza emessa in primo grado dal tribunale di Avellino.