di Paola Iandolo
“Ritengo sussistente la circostanza attenuante, che venga esclusa l'aggravante della premeditazione, che vengano concesse le attenuanti generiche e, esclusa la premeditazione, deve essere concessa la riduzione del rito e, infine, invito la Corte a sollevare la questione di legittimità costituzionale relativa all'inapplicabilità della pena dell'ergastolo per coloro che, anche avendo già compiuto 18 anni, non hanno ancora completato il loro percorso di crescita. Dobbiamo tenere conto, anche in base alle valutazioni proposte dal Consiglio d'Europa, ormai, anche soggetti di venti anni devono essere valutati come soggetti più giovani”.
L’avvocato difensore della figlia della vittima ha insistito molto sul rapporto tormentato tra Elena Gioia e Giovanni Limata, dei continui litigi con lui, si vuole liberare di quel rapporto conflittuale, anche perché Giovanni parla continuamente male della sua famiglia.
Poi le racconta dell’ennesima discussione avuta con il padre – per il quale mostra anche affetto in quanto si ricorda, dopo aver sentito una canzone, di essere diventato orfano in giovane età – e lui afferma: “lo sistemo io a sto scemo”. E lei ripete più volte “ti do carta bianca” precisando solo successivamente (il 18 aprile) “non è stata scelta mia”.
A breve inizierà la discussione dell’avvocato Rolando Iorio, difensore di Giovanni Limata. Discussione che inizierà dopo la pausa.