Truffa Bonus Facciate, inchiesta bis sul 33enne avellinese

Venerdì prossimo la riunione dei due procedimenti

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Avellino.  

 

 

di Paola Iandolo 

Dopo la truffa dei bonus facciate, aveva cercato di cedere o compensare con il Fisco altri 500 milioni di euro. Il protagonista ed unico indagato al momento è un trentatreenne avellinese, G.S. (difeso dagli avvocati Gerardo Santamaria e Palmira Nigro) già coinvolto nella megatruffa sui bonus delle facciate e uno dei principali esponenti della presunta associazione scoperta dalle indagini avviate nel gennaio scorso dai militari delle Fiamme Gialle. Nei suoi confronti, il sostituto procuratore della Repubblica di Avellino Luigi Iglio, ha firmato oltre ad un sequestro anche un’informazione di garanzia ed un decreto di perquisizione eseguito nei giorni stessi del maxisequestro dai militari delle Fiamme Gialle del Gruppo di Avellino, agli ordini del colonnello Salvatore Minale. Anche in questo caso si tratterebbe di interventi solo fittizi nell’ambito di Bonus 110% ed Ecobonus, finiti al vaglio dei militari che stanno conducendo le indagini. In virtù del doppio sequestro applicato nei confronti di G.S. gli avvocati, in sede di riesame, hanno chiesto di riunire i due procedimenti (uno firmato dal pm Vincenzo Russo e l’altro firmato dal pm Luigi Iglio) davanti al Riesame reale di Avellino.

Le accuse

L’ipotesi di reato provvisoriamente contestata a G.S. titolare di almeno quattro società nel mirino degli accertamenti dei militari è quella di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Almeno sedici contestazioni per altrettante ipotesi che il sostituto procuratore Luigi Iglio contesta al trentatreenne, che si aggiungono a quelle contestate nel procedimento coordinato dal sostituto procuratore Vincenzo Russo (il maxisequestro di un miliardo e mezzo eseguito poche settimane fa).