Processo sull'Azienda Città Servizi: verso le battute finali. Tra gli ultimi testimoni ascoltati in aula l’assessore comunale Giuseppe Negrone che ha precisato “di non aver fatto nessuna pressione nei confronti di Amedeo Gabrieli per far assumere mio nipote”. In aula ha chiarito che era stato assunto tramite le agenzie interinali da una delle cooperative. Dopo le escussioni di quattro testimoni, il processo sulla municipalizzata è stato rinviato al 23 marzo quando verranno ascoltati altri sette testi citati dalla difesa.
La genesi dell’inchiesta sull’Acs
L’inchiesta sull’Acs travolse anche l’ex consigliera comunale Barbara Matethic, suo marito Carmine Antonello Ciccarone (cognati di Amedeo Gabrieli e difesi dall’avvocato Benedetto De Maio) Maria Stingo titolare della cooperativa dei parcheggi, Raffaele Matarazzo dipendente dell’Acs e Sergio Festa, l’ex numero uno della municipalizzata Amedeo Gabrieli, Luciana Giugliano dipendente dell’Azienda Città Servizi, Mauro Aquino ex presidente della Casa sulla Roccia, Sergio Galluccio e Vincenzo Marciano della C.C.S.E. la cooperativa dei parcheggi e Pino Freda gestore di fatto della cooperativa Qua La Mano. Gli imputati coinvolti nell’inchiesta sull’Acs sono difesi dagli avvocati Gerardo Di Martino, Alberico Villani, Raffaele Petrillo, Gaetano Aufiero, Guido Chiusano, Costantino Sabatino, Claudio Frongillo.
La gestione personalistica della municipalizzata
Nel corso dell’istruttoria dibattimentale sono state acquisite alcune fatture presso alcuni hotel dove soggiornarono i coniugi Barbara Matethic e Carmine Antonello Ciccarone (cognati di Amedeo Gabrieli). Ed ancora dell’acquisizione presso un’agenzia assicurativa di un contratto per l’assicurazione di un’automobile riconducibile all’ex consigliere comunale di Barbara Matethic. Conti che - stando all’accusa - sarebbero stati pagati con la carta di credito della municipalizzata.
Le contestazioni mosse nei confronti degli imputati dalla pubblica accusa
Gli imputati rispondono a vario titolo, di peculato e corruzione. L’inchiesta sull’Acs, fu condotta dagli agenti della squadra Mobile di Avellino. Le indagini portarono alla luce una gestione personalistica della società gestita dal manager Amedeo Gabrieli. L’inchiesta sulla municipalizzata sfociò nel maggio 2016, nell’applicazione di sei misure cautelari emesse dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avellino, Giovan Francesco Fiore su richiesta dell’allora procuratore aggiunto Vincenzo D’Onofrio.
Agli arresti domiciliari finì Amedeo Gabrieli. Per Mauro Aquino, Pino Freda, Luciana Giugliano, Sergio Galluccio e Vincenzo Marciano, scattò il divieto di dimora in città. Misure cautelari revocate solo il 30 settembre 2016.