Mimmo Iannicielli è una persona che nella vita ha vissuto tante esperienze. Da anni fa politica ad Avella, nel suo paese d’origine. Svolge il lavoro di insegnante preparando i giovani di oggi alle sfide del domani. Vive il mondo dell’associazionismo e del sociale con la sua Pro Loco di cui è presidente. Insomma, è un professionista che ne ha viste tante, di tutti i colori, ma mai avrebbe immaginato di trovarsi coinvolto, un giorno, in una rapina a mano armata. Quella che quattro malviventi hanno portato a segno, dopo l’una, all’ufficio postale di Sperone. Mimmo Iannicielli si trovava lì, in fila per pagare i bollettini delle tasse, insieme a tante altre persone. E racconta ad Ottopagine quegli attimi di terrore.
«E' stata un’azione fulminea, due minuti al massimo. All’improvviso sono entrati due uomini e, gridando, ci hanno detto che dovevamo spostarci tutti da un lato. Hanno sfondato il vetro con un arnese di ferro, tipo una testa d’ariete. Fuori dall’ingresso c’erano altri due persone a fare la guardia. Nel parapiglia, dinanzi a me una signora è caduta. L’ho aiutata a rialzarsi e, piano piano, ho cercato di portarla fuori. Uscendo, mi sono imbattuto nei due rapinatori che aspettavano i compagni fuori dall’ufficio postale. Ho fatto loro presente che la signora s’era fatta male. Uno dei due, con accento napoletano, mi ha risposto: Potete andare, nessuno vi farà nulla».
Ad agire, dunque, erano in quattro, di cui uno a volto coperto armato di pistola. Dopo aver fatto irruzione, con la testa d’ariete hanno sfondato il vetro del front office, obbligando così l’impiegato postale ad aprire la cassaforte. Sono stati questi gli attimi più terribili poiché tra i rapinatori e l’impiegato è nata una colluttazione, finita male per il secondo. «Uno alla volta, tutti sotto shock, siamo usciti fuori dall’ufficio postale – prosegue Mimmo Iannicielli nel suo racconto - Li ho visti uscire con i sacchetti con l’incasso della posta. E’ in quel momento che abbiamo capito che c’erano stati dei feriti. L’impiegato della posta è stato il primo ad essere preso dai malviventi. E’ stato malmenato poiché, per la paura e lo shock, non riusciva ad aprire la cassaforte. Prima di allertare i Carabinieri, abbiamo aspettato che i rapinatori andassero via. Sono scappati a bordo di una Fiat Tipo rossa, vecchio modello, che era ferma nel cortile dell’ufficio postale».
Insieme ai Carabinieri della Stazione di Avella e a quelli della Compagnia di Baiano, sul posto sono giunti immediatamente anche i sanitari del 118 che hanno soccorso l’impiegato malmenato. Presentava una visibile ferita ad un occhio. I miliari invece si sono concentrati sui rilievi e hanno colloquiato con i testimoni per far emergere elementi utili alle indagini. L'ammontare del bottino si aggirerebbe attorno ai 15mila euro. Sono in atto numerosi posti di blocco in tutta l'Irpinia da parte del comando provinciale di Avellino alla ricerca dei responsabili del raid. «Siamo tutti sconfortati per quanto accaduto, non è stata una bella esperienza, ma soprattutto siamo rimasti senza parole nel vedere quegli uomini picchiare l’impiegato, una bravissima persona che tutti noi conosciamo da anni», conclude così il suo racconto Mimmo Iannicielli.
Rocco Fatibene